Non c’è più tempo per pensare alle primarie, che siano nel pd o di coalizione. Qualunque cosa dica Rosario Crocetta, il tempo è scaduto. E di unità del centro sinistra non si può parlare in alcun caso. Crocetta andrà da solo quale che sia la scelta che la coalizione farà e comunque rosicchierà voti al centro sinistra. Sarà l’8 o il 10% o forse il 12% ma una parte di questi voti sarannos tati certamente sottatti alla coalizione. Allora perchè non tentare una carta di rottura vera e ascolktare la sinistra estrema?
Sono le argomentazioni che Leoluca Orlando e compagni portano al tavolo del centro sinistra. Argomentazioni che sembrano aver coinvolto anche Sicilia Futura. cala, dunque, il silenzio sulle trattative a sinistra quasi fossero tutti andati in ferie tardive ma si tratta di un silenzio nel quale si tratta su Fabrizio Micari. Il tema è convincere il Pd. in fondo Micari di tutto inizio era unsimpatizzante renziano.
Ma non ci sono accordi senza contraltare. Così se il Pd decide di ‘accollarsi’ Micari qualcosa in cambio da Mdp Articolo 1 e Sinistra Italiana la vorrà (la posizione della sinistra). Si tratta di accogliere nella coalizione Alfano e Ap dei quali, infatti, ormai non si parla più a destra da quasi 48 ore. Una richiesta difficile da accettare visto il no secco espresso a sinistra e il documento programmatico di quest’area (leggi il documento di Sicilia campo comune)
Ma anche Ap qualcosa deve concedere. Ai centristi si chiede di rinunciare a presentare un proprio candidato per stare nella coalizione. Un gioco ad incastro molto complesso in un puzzle nel quale sembra, comunque, mancare un pezzo. quello vincente.
Intanto slitta l’annuncio del candidato di Ap, inizialmente previsto per venerdì 18 agosto, pooi pe rl’inizio di questa settimana e adesso per venerdì 25 agosto (leggi Castiglione). Si tratta e si attende ma il tema resta sempre quello di Micari. E’ un candidato vincente? Chi dovrebbe votarlo e soprattutto chi lo conosce fuori dal Palermitano?
Nell’oblio improvviso sembra finire anche Roberto Lagalla. Un tutti contro tutti a sinistra come a destra che continua a favorire i 5 stelle con candidati improvvisati. Di rottura, sì, ma difficilmente vincenti.
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