Il Presidente della Regione l’ha chiamata operazione pulizia, ha tuonato con frasi del genere “fuori i delinquenti dalla forestale” e nei giorni scorsi ha annunciato il siluramento di oltre duecento di loro. In realtà non si è mai trattato di licenziamenti perché questo personale non è mai stato assunto. Sono stati,piuttosto, cancellati dalle graduatorie per le chiamate.
Volgarmente li chiamiamo tutti ‘forestali’ ma forestali non sono. Si chiamano ‘braccianti agricoli forestali‘ si tratta di disoccupati che vengono impiegati per lavori manuali legati alla cura dei boschi ed alla prevenzione degli incendi ovvero scavare vie tagliafuoco, ripulire il sottobosco da tutto può che può aiutare un incendio e tante altre opere del genere.
Alcuni vengono impiegati nelle squadre antincendio ma sono una minoranza. Sono stagionali e lavorano da 51 a 151 giorni all’anno, poi usufruiscono di indennità di disoccupazione agricola. Sono tanti, davvero tanti. Circa 24mila e fra di loro c’è chi si approfitta della situazione.
Purtroppo anche in questo caso sono tanti. Perché per la tipologia del loro lavoro controllarli non è semplice. Basta un collega, un supervisore che chiude un occhio e qualcuno riesce a percepire indennità senza neanche mai andarci a lavorare trasformando le graduatorie in un bancomat ‘gratuito’
L’ultima dimostrazione di questa situazione assurda è solo di ieri. A fare ‘pulizia’ sono stati gli stessi forestali, quelli del corpo ordinario della Regione e non è la prima volta. Mazzette per coprire l’abusivismo ma anche operai stagionali che in realtà un bosco non lo avevano mai visto. Una scena che si ripete. In questo caso il soggetto in questione avrebbe incassato 5mila euro per operazioni di intervento contro gli incendio boschivi alle quali non avrebbe mai partecipato. Ora lo si scopre nel distaccamento di Villagrazia ma è già successo altrove e più di muna volta
“L’inchiesta è stata condotta dal nucleo della forestale, questo è il lato positivo di un’indagine per la quale non possiamo che manifestare rincrescimento e dolore per i fatti addebitati che sono parecchi e sono gravi – dice Gaetano Gullo dirigente generale del comando del Corpo forestale della Regione siciliana -. Questo serve ad alleviare l’amaro boccone che oggi siamo costretti ad ingoiare”.
I primi a dolersi di questa situazione sono proprio loro, i forestali, che sanno bene quanto la loro immagine sia deteriorata da questa situazione incredibile ed incresciosa che costa ogni anno bei soldi alle casse della Regione e che rischia, da anni ormai, di far saltare l’intero sistema a causa di chi se ne approfitta spesso impunemente.
“Certo è grave perché è rimasto coinvolto l’intero distaccamento di Villagrazia – aggiunge Gullo -. Noi stiamo lavorando alla ricerca degli anticorpi, per evitare che si ripetano queste situazioni”.
“Stiamo cercando di approfondire la vicenda del barbiere che svolgeva attività di operaio stagionale – aggiunge Gullo – Penso si tratti di casi isolati. Ci sono delle squadre che operano nello spegnimento. Adesso chiederò conto a chi coordinava la squadra”.
Ma questi controlli sono lunghi e difficili e distraggono i forestali da altri compiti “Abbiamo iniziatto una serie di controlli e stiamo lavorando per ridisegnare i distaccamenti e operare una turnazione del personale, soprattutto dei vertici”.
Ci sono poi modalità anomale nella predisposizione della graduatorie sulle quali bisogna fare luce “Altro aspetto da approfondire è la vicenda della figlia del dirigente del distaccamento di Villagrazia che era inserita nelle squadre dei volontari _ ammette Gullo – credo quelli che percepiscano delle somme dalla protezione civile. Adesso alla luce dell’ordinanza valuteremo quali provvedimenti amministrativi prendere nei confronti del nostro personale coinvolto in questa inchiesta”.