C’è il comandante generale dell’arma dei carabinieri Teo Luzi oggi a Palermo nel giorno dell’anniversario dell’omicidio del Capitano D’Aleo.
Le parole del Comandante generale
“Siamo qua per fare memoria dei nostri tre carabinieri trucidati nel 1983 capitano D’Aleo, l’appuntato Bommarito e l’appuntamento Morici. Tre eroi dell’arma contemporanea che andarono incontro a morte per certi aspetti anche in modo consapevole tenuto conto che c’era stato un quadro di riferimento molto violento nel territorio di Monreale dove facevano servizio. Quindi abbiamo il dovere di ricordarli e dire ai familiari che non sono morti invano perché nel frattempo in questi 40 anni molte cose sono cambiate, c’è stato un movimento culturale importante soprattutto qui a Palermo ma in tutta la Sicilia e in tante regioni italiane e questo per noi è l’elemento più qualificante. L’unica cosa non dobbiamo abbassare la guardia perché la battaglia nei confronti della criminalità organizzata, visto che siamo qua in Sicilia di Cosa Nostra è una battaglia ancora lunga” ha detto il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi intervenuto a Palermo in via Scobar per la cerimonia di commemorazione, in occasione del 40esimo anniversario dell’eccidio dei tre carabinieri uccisi dalla mafia.
Iniziative anche a Monreale
Sono previste anche iniziative a Monreale presso il gruppo carabinieri con la scopertura dell’altorilievo dedicato ai caduti e la santa messa nel duomo di Monreale. “La microcriminalità è un problema e si cerca di contenerla – aggiunge Luzi – È un problema nazionale, europeo e mondiale. Se prendiamo un Paese di riferimento come gli Stati Uniti, il tasso di microcriminalità non è certo migliore rispetto a quello italiano. Solo per darvi un’idea, in Italia ci sono meno di 300 omicidi all’anno. Londra ne registra più di 300, New York 500. È un tema sul quale siamo molto attenti e su cui le forze di polizia e di magistratura sono molto sensibili. Il nostro compito è quello di contenere questi comportamenti negativi a livello sociale. Ma non siamo salvatori di un’etica sociale dal momento che la criminalità è sempre esistita da quando c’è l’uomo”.
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