Vladimir Putin non sarà a Palermo il 12 e 13 novembre in occasione della conferenza internazionale sulla Libia. Il Presidente russo, dato per presente fino a inizio mese, ha annunciato formalmente ieri che non potrà presenziare al vertice ma, al tempo stesso, assicura interesse all’importante tema della pace e della sicurezza nell’area libica e annuncia l’invio di una delegazione russa qualificata e con poteri decisionali.
L’annuncio di Putin ridimensiona la portata dell’evento che fino a qualche giorno fa sembrava potesse essere paragonato a un G7 se non addirittura mostrare presenze più qualificanti di livello mondiale. Ma a mettere a rischio l’intera conferenza di pace resta l’annunciata assenza del generale Haftar, l’uomo che ha il controllo sulla Cirenaica, una delle due macro regioni libiche. Secondo fonti arabe, sarebbe intenzionato a disertare la conferenza di Palermo, anche se le diplomazie sono in azione per cercare di scongiurare questa eventualità. L’assenza di una delle parti in causa, infatti, svuoterebbe il grande incontro di significato.
Intravedendo il rischio di flop della conferenza Putin ha deciso di evitare di restare incastrato in una figuraccia e dunque manda una delegazione piuttosto che spostarsi personalmente.
Trump, invece, aspetta ancora di vedere cosa fanno le diplomazie europee prima di decidere. Il Presidente Usa sembra abbia voglia di venire a palermo tanto da aver fatto posto in agenda. Trump l’11 novembre sarà a Parigi, dove parteciperà alle celebrazioni per la vittoria nella Prima guerra mondiale ma ha cancellato la visita del giorno dopo a Dublino, in Irlanda per “motivi di agenda” e questo lascia pensare ad una intenzione di partecipare alla conferenza di Palermo visto che nonostante le frenate degli altri leader non ha ancora occupato quello spazio lasciato libero fra i suoi impegni.
La conferenza si terrà a Villa Igiea ma le prenotazioni fino adora giunte lasciano pensare che le presenze non saranno all’altezza del tema e della portata dell’incontro. certamente ci sarà il premier italiano Conte e la Premier tedesca Merkel, per il resto tutto è nebuloso.
A Palermo si gioca una partita importante visto che in Libia si confrontano interessi industriali italiani e francesi e stabilizzare il Paese rafforzerebbe l’Italia mentre lasciarlo spaccato sarebbe un successo francese.
“La Conferenza di Palermo “si pone l’obiettivo essenziale di ribadire il forte e compatto sostegno della Comunità internazionale al processo politico guidato dalle Nazioni Unite. Si tratta di una Conferenza ‘per’ la Libia, ma anche ‘con’ la Libia, perché riteniamo che nessuna soluzione possa essere sostenibile senza il pieno coinvolgimento e la piena assunzione di responsabilità da parte del popolo e delle istituzioni libiche” ha detto ieri il premier Giuseppe Conte, chiudendo la conferenza Italia-Africa alla Farnesina confermando l’intenzione di non abbandonare le speranze di recuperare la presenza del generale Haftar e dunque la produttività dell’incontro di Palermo.
Intanto questa mattina il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha avuto alla Farnesina una riunione con il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamè. Lo rende noto la Farnesina sottolineando che è stata l’occasione per un reciproco aggiornamento nel quadro della preparazione della Conferenza di Palermo del 12-13 novembre 2018, che si inserisce nel percorso tracciato dal piano delle Nazioni Unite.
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