L’obbligo per i Comuni siciliani di provvedere alla pulizia e allo svuotamento di caditoie e fognature di acque bianche almeno due volte ogni anno: previsto dal disegno di legge approvato dalla Prima commissione che stanzia fondi per l’emergenza “post- bomba d’acqua” a Palermo, è stato voluto dal gruppo all’Ars di DiventeràBellissima.
In tal modo, la Regione definisce le regole per la manutenzione regolare e straordinaria di tutti i sistemi di smaltimento delle acque piovane. Ogni Comune, infatti, dovrà redigere un registro degli interventi svolti, riportando la data, la tipologia e il nome dell’incaricato che li ha effettuati. Nei casi di allerta meteo e/o previsioni meteorologiche avverse, i Comuni dovranno pure effettuare il monitoraggio immediato “per verificare l’eventuale perfetto funzionamento di tutto il sistema di drenaggio delle acque piovane, ivi comprese eventuali pompe di sollevamento delle acque”.
QIl nostro obiettivo- sottolinea il capogruppo Alessandro Aricò- è indicare ai Comuni siciliani le regole guida per evitare che disastri come quello di Palermo si possano ripetere, nelle more di una più qualificata opera di prevenzione sia tecnologica che strutturale”.
E proprio a Palermo il coordinamento provinciale di Diventerà aveva preso dura posizione contro l’amministrazione comunale all’indomani dell’alluvione del 15 luglio.
“Nascondere le colpe di questa Amministrazione comunale sul disastro di Palermo o, peggio ancora, scaricare le proprie gravissime responsabilità attribuendole ad altri è tipico di Leoluca Orlando. Le sue dichiarazioni sono un concentrato di inaudite scuse e patetiche giustificazioni prive di fondamento”. Lo afferma il Coordinamento cittadino di DiventeràBellissima, aggiungendo: “Il presidente del Gruppo parlamentare DB all’Ars, Alessandro Aricò, presenterà una interrogazione per sollecitare l’invio di ispettori al Comune di Palermo in modo da individuare le eventuali responsabilità civili e penali su quanto drammaticamente successo. La Protezione civile regionale non ha diramato alcuna allerta meteo per il semplice fatto che le previsioni meteorologiche giunte dalle autorità competenti prevedevano piogge solo nella Sicilia orientale, tant’è che è stata emessa un’allerta gialla nelle provincie di Messina e Catania. Secondo la Protezione civile regionale una enorme massa d’acqua è scesa dai quartieri a nord della Circonvallazione: a causa delle caditoie totalmente o parzialmente occluse, l’acqua si è riversata come una immensa cascata nel sottopasso di via Leonardo da Vinci, dove le pompe di sollevamento non erano attive. Perché? Semplice, non funzionavano, altrimenti i tecnici comunali intervenuti le avrebbero attivate. Invece ci sono volute le idrovore dei Vigili del Fuoco per svuotare il sottopasso e solo dopo 24 ore. Stesso discorso per il sottopasso di Via Belgio, svuotato dai mezzi di intervento il giorno successivo”.