- Ex province siciliane, prorogati gli incarichi dei commissari straordinari
- Lo ha deciso Musumeci su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Zambuto
- I commissari straordinari resteranno in carica fino al 30 aprile
Prorogato l’incarico dei commissari straordinari ai vertici delle ex Province dell’Isola. I provvedimenti sono stati firmati dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Marco Zambuto.
A Palermo, Catania e Messina i commissari hanno i poteri del Consiglio metropolitano, visto che le funzioni di sindaco metropolitano e di presidente della Conferenza della Città metropolitana sono esercitati dai sindaci dei tre capoluoghi. Nelle altre sei province, invece, sostituiscono i presidenti dei Liberi Consorzi comunali.
In carica sino al 30 aprile, le elezioni
I commissari resteranno in carica non oltre il 30 aprile, visto che il prossimo 28 marzo si terranno le elezioni (di secondo livello), così come deciso dal governo Musumeci nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale.
I commissari
Questi i commissari delle Città metropolitane: Salvatore Currao (Palermo), Francesca Paola Gargano (Catania) e Santi Trovato (Messina). Nei sei Liberi Consorzi, invece, ci sono: Alberto Di Pisa (Agrigento), Duilio Alongi (Caltanissetta), Girolamo Fazio (Enna), Salvatore Piazza (Ragusa), Domenico Percolla (Siracusa) e Raimondo Cerami (Trapani).
Abbattuto di 10 milioni il prelievo forzoso
Intanto il 21 dicembre scorso la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che abbatte di 10 milioni di euro il prelievo forzoso per le ex Province siciliane. Una grande boccata d’ossigeno per questi enti che ancora svolgono importanti funzioni. L’emendamento è di Paolo Ficara, sostenuto dalla delegazione siciliana M5S in Parlamento. Nell’occasione avevano esultato i portavoce M5S a palazzo dei Normanni. “In questo modo – avevano dichiarato – si riduce ulteriormente il contributo alla finanza pubblica, cosa che ha portato a gravissimi problemi di cassa per loro, limitandone l’operatività in settori nevralgici come strade e scuole”. Dopo gli 80 milioni ottenuti ad inizio 2020, arrivano 10 milioni per le ex province siciliane di cui 2 all’anno per Palermo.
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