Benché il presidente della Regione, Nello Musumeci, si ostini a ripetere che ogni decisione politica sulla possibile alleanza con la Lega per le elezioni europee, sarà decisa dal congresso di “Diventerà Bellissima”, in realtà, sarebbero già iniziate le prove generali. Banco di prova, dovrebbero essere le elezioni amministrative di Corleone dove si tornerà a votare dopo il lungo commissariamento che portò alla decadenza del sindaco ed allo scioglimento del Consiglio comunale, per infiltrazioni mafiose. Si voterà anche a Palazzo Adriano.
Sembra che, nella città di Provenzano, Riina e Bagarella sia a buon punto l’ipotesi di mettere in campo un candidato alla carica di primo cittadino sotto le insegne di “Diventerà Bellissima” e Lega. Ammesso che il partito di Matteo Salvini esista ancora dopo il 6 settembre. Come ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, se la Lega fosse condannata a restituire i 48 milioni di euro che sarebbero stati spesi “allegramente” da Bossi & C., potrebbe rischiare di chiudere i battenti. Ma come l’araba fenice, potrebbe risorgere con un nuovo simbolo. Difficile che in poco tempo possa nascere il partito unico del centrodestra. Anche perché quando si è costretti a ritirare un simbolo, il Carroccio, che ormai fa parte della scena politica da più di trent’anni, rialzarsi non sarà facile. Non si può escludere in parte che il M5s approfitti dell’occasione per sbarazzarsi dell’ingombrante alleato, Salvini.
A Corleone, secondo quanto stabilito dal governo nazionale, in via del tutto eccezionale, si dovrebbe votare nel mese di ottobre, per eleggere sindaco e Consiglio comunale. Ma su quanti voti possono contare “Diventerà Bellissima” e Lega nella ex capitale della mafia? Non molti. Per questo motivo, sarebbe stata affidata al deputato regionale Tony Rizzotto, originario di Corleone, il compito di avviare una campagna acquisti per riuscire a capovolgere un pronostico che sarebbe, allo stato attuale perdente. Finora, però, Rizzotto avrebbe fatto breccia solo a Campofiorito, paesino di poche anime, dove il presidente del Consiglio comunale e un assessore, entrambi provenienti dal Pd, avrebbero manifestato apertamente la loro adesione alla Lega.
Ma senza il resto dei partiti di centrodestra, il candidato Lega-partito di Musumeci andrebbe incontro ad una cocente sconfitta. Anche perché nello stesso giorno potrebbero svolgersi le elezioni di secondo livello per l’elezione dei presidenti dei Liberi consorzi comunali. La linea del presidente della Regione, favorevole al suffragio diretto, è stata bocciata dalla Consulta. Se a Corleone si dovesse insistere sull’alleanza con la Lega, “Diventerà Bellissima” potrebbe essere estromessa da ogni gioco per le elezioni degli organi dei Liberi consorzi comunali. E considerato che possono contare su un numero esiguo di consiglieri comunali, rimarrebbero esclusi da ogni trattativa che vedrebbe fare la parte del leone a Forza Italia, autonomisti e centristi. Per questo motivo, Musumeci ha tentato in tutti i modi di rilanciare la palla al congresso regionale del suo movimento su una possibile alleanza con la Lega alle prossime elezioni europee. Ma a Corleone si voterà prima. E sarebbe una scelta al limite del suicidio politico. In questo caso, il resto del centrodestra corleonese invocherebbe il ritorno di Nicolò (Ciccio) Nicolosi.
Nelle ultime settimane si è parlato parecchio di presunti big della vita politica siciliana che sarebbero sul punto di aderire alla Lega, ma quanti voti porterebbero? Difficile dirlo, anche perché non sono mai stati candidati o se lo sono stati, non sono mai stati eletti. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, secondo indiscrezioni, terrebbe alla larga Vincenzo Figuccia (ex Forza Italia e forse anche ex Udc); l’autonomista Roberto Di Mauro e il suo capo supremo Raffaele Lombardo; l’ex forzista Marianna Caronia le cui quotazioni sono al ribasso dopo l’arresto, ai domiciliari, del padre.
In ogni caso, nessuno di queste personalità aderirebbe alla Lega nel caso in cui dovesse essere confermata la condanna a pagare 48 milioni di euro. Non solo, ma l’atteggiamento duro di Salvini nei confronti degli immigrati, in un primo momento condiviso dagli elettori, dopo il “Caso Diciotti”, adesso sembra cominci a destare qualche perplessità.
Per il resto, ogni rosa ha le sue spine.
Aggiornamento:
Sulle indiscrezioni fin qui riportate come tali riceviamo e pubblichiamo per dovere di cronaca una lettera dell’Onorevole Marianna Caronia in riferimento al suo futuro poltiico qui accennato, sempre in forma di indiscrezioni politiche:
“Pur essendo una convinta sostenitrice della libertà di stampa e della libertà di espressione, credo che alcune categorie, quella dei giornalisti in particolare, dovrebbero attenersi a regole deontologiche precise, che per altro, come nel caso in questione, eviterebbero di scrivere cose del tutto scollegate dalla realtà – sostiene la Caronia -.
Credo che il riferimento alle mie “quotazioni” che sarebbero in ribasso dopo gli arresti dimiciliari disposti dal P.M e poi revocati dal Tribunale del riesame a carico di mio padre sia del tutto gratuito ed indecoroso- prosegue – perché, soprattutto, non è chiaro cosa mai la vicenda giudiziaria di mio padre possa avere a che fare con le mie “quotazioni” o con le elezioni in un comune”.
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