Biblioteche smart a Palermo grazie alla collaborazione tra il Comune di Palermo e Sispi. Volto alla valorizzazione della cultura e del sapere, il Polo bibliotecario nasce i primi anni 2000 e oggi vanta numerose richieste di adesione. La sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il ministero della Cultura e il Comune di Palermo, ha dato vita ad un’iniziativa che ha rivoluzionato l’approccio alle biblioteche, rendendole sempre più accessibili e interconnesse.
A rendere questo progetto concreto è stata la Società per l’Informazione e i Servizi pubblici integrati (Sispi), che ha allestito una piattaforma tecnologica per gestire le attività delle biblioteche. Inizialmente, il sistema ha coinvolto solo la biblioteca comunale di Casa Professa, ma rapidamente si è esteso ad altre strutture di quartiere, creando una rete di oltre 50 biblioteche cittadine.
“Con questo portale, Sispi dimostra la sua vocazione ad essere un servizio innovativo per la città – ha dichiarato Giovanna Gaballo, presidente della Sispi – questo progetto si aggiunge ai tanti altri, sia quelli ordinari dai tributi ai certificati, sia quelli particolari come questo che serve a mettere in rete le biblioteche e la teca digitale. Sono certa che l’amministrazione, di cui noi siamo un’articolazione, continuerà questo percorso di innovazione con l’unico obiettivo di avere una città che si adegua ai nuovi tempi”.
Il Polo bibliotecario ad oggi comprende più di 50 biblioteche
La vera svolta è avvenuta nel 2004, quando la giunta municipale ha approvato una convenzione che ha permesso a numerose strutture di aderire al Polo. Oggi, il Polo bibliotecario comprende biblioteche comunali, private, universitarie, scolastiche e museali, trasformandosi in un sistema usufruibile a livello nazionale.
“Sispi è intervenuta progettando il sistema che nel corso del tempo si è evoluto- ha dichiarato Giuseppe Macaluso, Capoprogetto Sispi – anno dopo anno, il Polo è diventato molto attrattivo e ad oggi richiama a sé innumerevoli utenti – continua – questo servizio ha dato voce a tante biblioteche che per anni erano rimaste chiuse”.
Il servizio, oltre ad essere una vetrina per le biblioteche e ad offrire agli utenti una vasta gamma di servizi, rappresenta anche uno strumento di inclusione sociale. Esempio ne è il “Progetto biblioteca di quartiere” realizzato in collaborazione con il Centro diurno del dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Palermo. “Questo progetto ha creato un ponte tra persone con disagio psichico e la comunità – ha dichiarato Giuseppe Macaluso – alcuni pazienti hanno avuto l’opportunità di diventare bibliotecari, trasformando le loro vite e contribuendo attivamente alla comunità”.
La teca digitale
“Il Polo ha subito modifiche nel corso del tempo e grazie alla teca digitale – ha spiegato Giuseppe Macaluso – abbiamo scansionato e digitalizzato i manoscritti rendendoli fruibili a chiunque”.
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