A Palermo la manifestazione dei lavoratori del call center Almaviva. Stamattina si sono concentrati in via Cordova per poi proseguire verso il teatro Politeama. Oggi per le centinaia di dipendenti del call center è il giorno dello sciopero generale indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc.
Al centro del contendere c’è la clausola sociale che non sarebbe stata applicata nel passaggio dalla vecchia Alitalia alla nuova compagnia ITA. La nuova azienda che ha preso il posto di Almaviva non avrebbe intenzione di riassorbire il personale del call center che deteneva la vecchia commessa, o almeno, non assorbirebbe tutto il personale. Da qui la protesta dei sindacati di categoria che va avanti ormai da settimane e culminata stamani con lo sciopero generale.
“Rispondiamo da vent’anni per Alitalia e rischiamo di perdere il nostro lavoro se non verrà applicata la clausola sociale che ci permetterebbe di continuare a lavorare per Ita – affermano i lavoratori nell’appello -. Siamo abituati a rispondere alle vostre telefonate, per darvi aiuto e supportarvi. Ma questa volta siamo noi a chiamarvi per lottare con noi, perché la nostra città non perda questa realtà lavorativa che le appartiene da vent’anni. Palermo sostienici e scendi in piazza con noi”.
L’ennesima protesta è stata organizzata dai sindacati dopo aver constatato lo stallo della vertenza nonostante i due incontri al ministero del Lavoro e per sottolineare “la mancanza di certezza riguardo all’applicazione della clausola sociale ai lavoratori”. Da qui l’appello dei lavoratori per chiedere il coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni, a sostegno della vertenza che coinvolge per 570 lavoratori palermitani.
I sindacati hanno inoltre inviato richieste d’incontro urgenti al presidente della Regione, al presidente dell’Assemblea regionale e un’audizione presso la V commissione Lavoro dell’Assemblea regionale, al fine, dicono “di garantire il massimo coinvolgimento di tutte le istituzioni del territorio, a sostegno di una vertenza che coinvolge per primi i 570 lavoratori palermitani, ma rischia di generare un effetto di trascinamento su tutto il comparto delle telecomunicazioni che in Sicilia coinvolge oltre 18 mila addetti”.