La recente protesta degli studenti universitari di Palermo, che propone di estendere all’intera platea degli idonei i benefici e i servizi assicurati dall’ERSU, riceve la risposta dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, il quale, nel fornire disponibilità ad un incontro con i rappresentanti degli studenti, precisa: “Negli anni 2018 e 2019, ricadenti nel periodo di gestione del governo Musumeci, il numero assoluto di borse di studio e le risorse destinate alla tutela del diritto allo studio universitario sono cresciuti fino a garantire una copertura superiore al 70% delle richieste, come mai accaduto dal 2009 al 2016”.
Così prosegue l’assessore che, ieri, nel merito della questione, ha incontrato il Direttore dell’Ersu, dopo un lungo confronto di quest’ultimo con i protestatari: “Ancorché in un quadro ampiamente ed inconfutabilmente migliorato rispetto al passato, è pur vero che circa un migliaio di studenti, nonostante idonei, restano senza adeguate coperture. Ho chiesto agli uffici e alla direzione dell’Ersu come si possa venire incontro, nei limiti delle risorse disponibili, alle comprensibili istanze dei giovani, dei quali riceverò a breve una delegazione, appena avrò avuto riscontro degli approfondimenti tecnici richiesti”.
In realtà il mancato soddisfacimento di tutte le domande avanzate dagli universitari per borse di studio e altri benefici costituisce una criticità presente in molti Atenei italiani, soprattutto in quelli di maggiori dimensioni, specie se ubicati in aree geografiche con particolari fragilità economiche e sociali. In Sicilia, ad esempio, il fenomeno risulta essere più vistoso a Palermo che s Catania, mentre Messina ed Enna riescono a soddisfare l’intero lotto delle richieste. Intanto gli Ersu della Sicilia,dopo un lungo periodo commissariale,si avviano a stabilizzare i propri organi di gestione,visto che le nomine dei Presidenti designati dalla Giunta regionale giungeranno,a breve, all’esame della competente Commissione legislativa dell’ARS. Nel caso di Palermo, si attende che il rettore dell’Università fornisca al neo-Presidente,in quanto docente dell’Ateneo, la prevista autorizzazione a ricoprire l’incarico,a tutt’oggi non pervenuta in assessorato”