Un incontro incentrato sul futuro dei lavoratori, in seguito alla protesta dei marittimi indetta stamattina, 26 novembre, da Federmar Cisal: protagonisti del confronto sono Pietro Franza, amministratore delegato di Caronte&Tourist e i rappresentanti sindacali. Questi, hanno messo in luce le preoccupazioni relative alle condizioni economiche e giuridiche dei marittimi. I lavoratori, ormai da settimane, denunciano che le nuove misure adottate dall’azienda penalizzano fortemente la loro situazione, intendendo: stabilizzazione del rapporto di lavoro, i turni e le modalità di sbarco che impediscono l’accesso alla disoccupazione. In aggiunta a questo, lamentano delle difficoltà nell’usufruire dei riposi durante il periodo di imbarco, contrariamente a quanto previsto dal contratto di secondo livello.
“Chiediamo la convocazione di tutte le organizzazioni sindacali per rivedere le modalità, la convenzione di imbarco – hanno dichiarato Clara Croce’ e Sebastiano Previti, rispettivamente Segretario regionale Cisal Sicilia e responsabile territoriale – in quanto non è accettabile la modalità di impiego del personale che non gli consente di usufruire dei riposi durante l’imbarco come da contratto di secondo livello”.
La Federmar Cisal ha ribadito con fermezza che non permetterà alla società marittima di implementare politiche che possano ridurre salari e peggiorare le condizioni lavorative. Tuttavia, Franza ha chiarito che l’intenzione dell’azienda non è tornare sui suoi passi, giustificando le scelte con la necessità di contenere i costi in un contesto economico difficile.
A tal proposito, ha sottolineato che il costo della gestione del personale è aumentato del 40% negli ultimi tempi, complicato da un aumento contrattuale del 12%, mentre la convenzione con il ministero dei Trasporti risulta ancora ancorata ai costi del 2016
“Appare strano che il 20 ottobre 2024 la società dopo aver provveduto a siglare un accordo con le organizzazioni sindacali per stabilizzare i marittimi secondo un organigramma – continuano Crocè e Previti – e un mese dopo abbia assunto la decisione del congelamento delle stesse adducendo la crisi della società”.
Resta ancora tesa e in continua evoluzione la situazione dei marittimi. Nei prossimi giorni, ha assicurato l’amministratore delegato Franza, si procederà ad una convocazione delle organizzazioni sindacali per tentare di trovare un punto d’unione.