“La protesta di oggi registra un importante risultato, essere riusciti a riaprire un dialogo con l’assessorato regionale alla Formazione su temi nevralgici del settore. Pur di fronte a resistenze e pregiudizi immotivati, auspichiamo che ci siano i presupposti per raggiungere importanti risultati per rendere più efficienti i corsi e salvaguardare i livelli occupazionali”. Lo scrive il sindacato Ugl che oggi ha manifestato a Palermo alla presenza di una delegazione di lavoratori degli enti di formazione delle province di Palermo, Trapani e Agrigento.

Ugl insoddisfatto sui tagli e sui ritardi nei pagamenti

Nella nota a firma del segretario regionale Formazione professionale di Ugl Scuola, Giuseppe Messina e del segretario nazionale Ornella Cuzzupi, l’Ugl spiega che “l’assessore Turano ha ricevuto non una delegazione ma tutti i manifestanti mostrando apertura al dialogo. L’Ugl rimane insoddisfatta sui tagli e sul problema dei ritardi nei pagamenti, che hanno già messo in ginocchio diversi enti di formazione costretti dalla stessa Regione Siciliana a mettere in mobilità centinaia di lavoratori del comparto per poi essere citati in giudizio dall’Inps perché la procedura non è prevista dalle leggi nazionali”.

Discusso il rischio livello occupazionale

Quindi il sindacato spiega che “abbiamo discusso dei vincoli e dei parametri sulla costituzione delle classi che in certi casi creano difficoltà nell’avvio dei corsi e dunque mettono a rischio i livelli occupazionali. Su questo fronte l’assessorato si è impegnato ad aprire un canale con Roma per rivedere questi paletti. Nel frattempo, considerato che tale percorso riguarderà il prossimo anno, inizierà un confronto sul cosiddetto articolato per consentire di mettere insieme qualifiche diverse, soluzione che alzerebbe l’asticella della qualità dei corsi ma che richiede una integrazione delle risorse. Restano comunque delle criticità da superare – conclude l’Ugl – che riguardano principalmente il tema dei tagli che impediscono agli enti di procedere con le assunzioni. Non condividiamo le tesi dell’assessorato sul fatto che tali linee guida europee interessino l’intero settore. Su questo fronte non intendiamo arretrare e auspichiamo che l’assessorato possa rivedere le proprie posizioni”.

Le richieste del sindacato

Il sindacato chiede quindi di “intervenire subito per salvaguardare il sistema formativo e metterlo in sicurezza, di rivedere il sistema delle rendicontazioni aperte e mai chiuse, con l’obbligo di rinnovo perenne delle polizze fidejussorie, perché comporta sprechi di denaro”.

E ancora, l’Ugl si oppone “all’idea di un unico contratto collettivo nazionale di lavoro, che limita il diritto di ogni lavoratore a scegliere liberamente il proprio sindacato”. Infine, è stato sollevato “il tema della riqualificazione degli operatori iscritti all’Albo a esaurimento che attendono da anni la riqualificazione”