Scendono di nuovo in strada i lavoratori di Almaviva a Palermo, questa mattina sit in di protesta davanti all’assessorato regionale al Lavoro di via La Malfa. Al centro della vertenza i lavoratori del servizio 1500, attivato durante la pandemia da Covid19. Sono ancora in attesa di una soluzione definitiva per il loro futuro. Il servizio è stato sospeso e i lavoratori della sede di Palermo, all’incirca 200, sono in cassa integrazione, Soprattutto con forti dubbi per il proprio futuro professionale. Ad oggi infatti, il tavolo ministeriale aperto a Roma non ha dato le risposte sperate.

Protesta che non si arresta

“La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Almaviva non si arresta – si legge in una nota di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc -. Il malcontento diventa incontenibile. Chiediamo un intervento immediato da parte del Comune di Palermo e degli assessori deputati alle Attività produttive ed economiche ed al Lavoro. Chiediamo che si rendano parte attiva della vertenza di Almaviva Contact che, sul nostro territorio sta mettendo a serio rischio il futuro occupazionale di centinaia di famiglie e la sicurezza delle piazze. La città di Palermo, che già versa in condizioni critiche, non può permettersi altra disoccupazione e precarietà”.

Il sit in

Il sit in si è tenuto a partire dalle ore 9,30 di questa mattina. “Invitiamo tutte le lavoratrici, i lavoratori ed i cittadini palermitani – continuano i sindacati – a partecipare attivamente a tutte le azioni di lotta che il sindacato mette e metterà in campo. Per la difesa dei posti di lavoro nel nostro territorio. La settimana scorsa altra iniziativa con i lavoratori che si sono radunati in un sit-in davanti alla Presidenza della Regione Siciliana, a piazza Indipendenza. Nel contempo il governo regionale è impegnato in un tavolo di confronto a Roma nel corso del quale si è parlato anche del rilancio del polo industriale di Termini Imerese, anch’esso al centro di una lunghissima vertenza.

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