E’ in corso davanti la sede della Regione siciliana, in piazza Indipendenza, una protesta di tutti i lavoratori Almaviva Palermo. Evento che si contestualizza con lo sciopero nazionale della commessa Trenitalia dell’intero turno di lavoro. Una protesta che si aggiunge alle rivendicazioni che riguardano l’intera vertenza Almaviva in atto, per il Servizio 1500 e per gli esuberi dichiarati dall’azienda.
Esubero “fantasioso”
“Chiediamo un intervento tempestivo e risolutivo al governo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di Trenitalia – dichiarano le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc -. Lo sciopero è indetto contro la proposta irricevibile di Comdata che dichiara un fantasioso esubero del 35 per cento, scaricato interamente sulle spalle dei lavoratori”.
Lavoratori sotto ricatto
“E’ora di dire basta a questo vergognoso scaricabarile – denunciano Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc -. Committenti che in ogni gara cercano il massimo ribasso e aziende che prima partecipano alle gare e poi lamentano condizioni capestro che le portano in perdita. I lavoratori sotto ricatto sono le uniche vittime sacrificali di questo sadico meccanismo. Le centinaia di lavoratrici e lavoratori rimasti in Almaviva, in ammortizzatore sociale al 100 per cento, attendono ancora un tavolo ministeriale. Si è arenato nel nulla, non possiamo consentire che le istituzioni abbandonino i lavoratori in questa maniera”.
La protesta alla stazione centrale
Nei giorni scorsi i lavoratori della commessa Trenitalia ex Almaviva hanno occupato simbolicamente la stazione centrale di Palermo. L’obiettivo era portare all’attenzione del governo nazionale e delle istituzioni locali il grave attacco ai propri diritti da parte di Comdata.
Il numero 1500 attivo per tutto il 2023
Nel Dl Pa approvato ad inizio aprile dal Consiglio dei ministri, specificano fonti del Mimit, è stata inserita la norma finalizzata a garantire la continuità del servizio per i lavoratori di Almaviva Contact. La disposizione permetterà ai dipendenti della società di continuare a operare almeno fino al 31 dicembre prossimo, attraverso uno stanziamento di 5 milioni di euro volti a ripristinare il servizio di contact center 1500.
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