Duecento lavoratori di Blutec e dell’indotto hanno manifestato con un sit-in questa mattina, davanti a palazzo del’Orleans, sede della presidenza della Regione. “Chiediamo gli ammortizzatori sociali per l’indotto per il 2019, che ancora non sono stati sbloccati, un intervento forte sui 62 lavoratori dell’indotto rimasti completamente fuori da ogni copertura di ammortizzatori sociali, e naturalmente la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese”, spiega Roberto Mastrosimone, segretario regionale Fiom Sicilia.
Su questi argomenti i lavoratori si sono confrontati anche con il presidente della Regione Nello Musumeci che ha ricevuto una delegazione per un confronto. “Il presidente – dice Mastrosimone – ci ha confermato che farà le sue verifiche sulle questioni aperte e abbiamo chiesto che il ministro Di Maio apra un confronto serio con Fca per far ripartire l’attività industriale a Termini Imerese attraverso azioni dirette o indirette.
Musumeci ha condiviso le questioni divenute ormai pressanti e ci ha assicurato che si impegnerà per far sì che il governo possa inserire un emendamento nel cosiddetto ‘decreto crescita’ a tutela di questi 62 lavoratori che sono completamente privi di tutele”.
Per fare il punto della situazione i sindacati incontreranno il governatore la settimana prossima. “I tempi adesso sono sempre più stretti – sottolinea Mastrosimone – e ci vuole un intervento forte della politica nazionale e regionale, soprattutto nei rapporti con Fca. Dobbiamo sapere se ci sono le condizioni per riavviare la produzione industriale con l’inserimento dei mille lavoratori ex Fiat e dell’indotto. Se non arriveranno risposte positive con Fca, i governi nazionale e regionale devono attivare la fase 2 della reindustrializzazione del sito di Termini Imerese con nuove missioni produttive affinché vengano riassorbiti tutti i lavoratori”.
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