Non si ferma la protesta degli agricoltori in Sicilia. Nel Palermitano è previsto dalle 9 alle 17 un corteo che parte da Bolognetta fino alla zona del mercato ortofrutticolo di Villabate. Per circa otto ore il tratto della strada statale tra i due comuni sarà percorso dai manifestanti con ripercussioni sul traffico che coinvolgeranno Villabate.
Le ripercussioni di questa manifestazione si avranno di conseguenza anche sul tratto di autostrada da e verso Palermo. È previsto un massiccio impiego di forze dell’ordine che pattuglieranno lo sciopero e sarà attivo un servizio per le urgenze sanitarie.
Secondo il programma prestabilito ed autorizzato dagli organi di controllo, gli agricoltori si muoveranno quindi in corteo sulla SS121 Palermo-Agrigento per poi uscire all’ultimo svincolo, quello di Villabate. Qui rimarranno in presidio presso il mercato cittadino, posizionato in piazza Figurella, a pochi metri dall’ingresso del capoluogo siciliano, rappresentato idealmente dal quartiere di Acqua dei Corsari. Dopodicchè, i mezzi rientreranno sulla Palermo-Agrigento per concludere lo sciopero da dove inizierà, ovvero dallo svincolo di Bolognetta.
Una manifestazione che quindi attraverserà i territori di Bolognetta, Marineo, Misilmeri e Villabate. Afflusso di mezzi che causerà diversi disagi alla viabilità della zona. Muoversi da Palermo verso la Provincia e viceversa non sarà quindi facile. Fatto per il quale si consiglia di utilizzare i percorsi alternativi disponibili. Una manifestazione nella quale non sarà coinvolta l’autostrada A19 Palermo-Catania, la quale rimarrà quindi libera in entrambe le direzioni. A vigilare sul posto vi saranno i mezzi delle forze dell’ordine. Sarà inoltre assicurata la presenza dei mezzi di soccorso. La manifestazione dovrebbe comunque concludersi entro e non oltre le 17.
Fra i motivi di dissenso dei manifestanti, vi sono “le politiche dell’UE, dell’Italia e della Regione Siciliana che favoriscono la vendita di prodotti non salubri a danno di quelli siciliani; la mancanza di misure concrete a sostegno dell’agricoltura e dell’allevamento, schiacciati da costi di produzione schizzati alle stelle; la svendita dei terreni alle multinazionali dell’energia; l’inserimento di carne sintetica, cibo preparato nei laboratori e di tutti quei prodotti alimentari che, a differenza dei prodotti siciliani, sono nocivi per la salute; lo spopolamento della Sicilia a causa della continua emigrazione di giovani”.