“Reclutare nuove forze per rimpolpare le piante organiche ormai all’osso, incentivando le assunzioni specie nelle aree disagiate; umanizzare le cure cercando di comunicare di più e meglio con i pazienti e i loro parenti in attesa, anche per arginare gli episodi di violenza ormai dilaganti nelle aree di emergenza dell’isola”. Sono queste alcune delle proposte che i sindacati della sanità oggi hanno messo all’Ars sul tavolo della sottocommissione parlamentare sui pronto soccorso siciliani, istituita per formulare proposte utili ad arginare una crisi ormai quasi inarrestabile nelle aree di emergenza dell’isola.
I pronto soccorso siciliani, infatti, hanno in media meno del 50% del personale occorrente. Poche le isole felici, molti, e soprattutto nelle province, i presidi abbandonati al proprio destino.
De Luca “Occorre incentivare le assunzioni”
“È stata – dice il coordinatore della sottocommissione Antonio De Luca – una seduta sicuramente proficua. L’idea della sottocommissione è stata accolta con grande favore dai sindacati che hanno fatto una serena disamina della situazione attuale, cercando di individuare le principali carenze e proporre le prime soluzioni. Quasi tutti hanno evidenziato che occorre incentivare le assunzioni, migliorare le condizioni lavorative e il rapporto con l’utenza anche attraverso figure, come psicologi e assistenti sociali, che agevolino la comunicazione con i pazienti e i loro congiunti in attesa. Va poi potenziata la medicina territoriale per ridurre gli accessi impropri e quindi le lunghe attese. Gli accessi impropri al pronto soccorso sono tantissimi, così come i codici bianchi che finiscono per ingolfare queste strutture. Occorre ripensare il modello e i percorsi dei codici di accesso al pronto soccorso”.
All’audizione di oggi sono stati invitati rappresentanti di tutte le sigle sindacali regionali del settore sanità. A breve saranno fatte nuove audizioni con gli altri attori delle aree di emergenza e sarà anche analizzato il piano di spesa dei fondi del Pnrr che dovrà essere completato entro il 2026 e che dovrebbe servire a costruire un servizio intermedio tra la sanità ospedaliera e quella territoriale utile anche a limitare il tempo di permanenza nei posti letto ospedalieri.
“Obiettivo è sintesi di proposte da avanzare al governo”
“L’obiettivo – rileva la sottocommissione – è fare una sintesi delle proposte da avanzare al governo al più presto. Di certo i pronto soccorso oggi sono un’autentica polveriera, la politica non può stare a guardare senza fare nulla”.
Cisl Fp Sicilia “Investire sulla medicina del territorio”
“Quello delle criticità nei pronto soccorso siciliani è un tema annoso che va affrontato con tutte le azioni che la Sicilia può mettere in campo nell’ambito delle proprie competenze, ad iniziare dallo sviluppo della medicina del territorio e dall’assunzione delle circa 4000 professionalità necessarie”, a dichiararlo è il segretario generale della Cisl Fp Sicilia Paolo Montera al termine dell’audizione delle forze sindacali realizzata oggi dalla sottocommissione della Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana e verso la quale il sindacato esprime il proprio apprezzamento. Per Montera, vanno attuate tutte le azioni, a ogni livello, che possano contribuire alla risoluzione delle criticità. “Un primo passo – spiega il segretario della Cisl Fp Sicilia – è stato compiuto con la firma del protocollo per la stabilizzazione di tanti operatori precari della sanità, impiegati anche nei pronto soccorso. Adesso, bisogna però definire i percorsi di stabilizzazione e che le aziende si attengano al protocollo e alle direttive, senza procedere in ordine sparso come invece, purtroppo, stiamo rilevando in più casi”.
“Un altro piccolo segnale – afferma il segretario della Cisl Fp Sicilia – potrebbe arrivare dalla sottoscrizione del protocollo, da noi sollecitato, per incrementare l’indennità di pronto soccorso per cui è stato indetto un tavolo lunedì prossimo in assessorato”.
Ma, per la Cisl Fp Sicilia, tutto ciò non basta: occorre che il dibattito regionale si concentri sulle azioni politico-amministrative che possono e devono generare un reale ed immediato cambio di passo.
“In tal senso, fondamentale sarà – afferma Montera – la realizzazione di una vera medicina del territorio, per troppo tempo disattesa, attuando quanto previsto dal Pnrr, con la realizzazione dei 43 Ospedali di comunità, 156 case della comunità e 50 centri operativi territoriali e le circa 4.000 assunzioni, correlate, delle professionalità necessarie. Così facendo si alleggerirà il carico delle strutture di emergenza e urgenza e a ciascun paziente potrà essere data l’assistenza di cui necessita. Occorre imprimere un’accelerazione perchè questi investimenti siano realizzati mentre – conclude il sindacalista – stiamo vigliando e vigileremo a tutti i livelli perché la sanità pubblica non receda a fronte di molti segnali che sembrano preferire una privatizzazione dei servizi sanitari. La pandemia ha ribadito, con forza, il valore della sanità pubblica e del suo personale e noi, questo, non lo abbiamo dimenticato”.
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