Neanche il tempo di iniziare e la maggioranza va subito sotto in aula. E’ un battesimo pessimo per Musuemci e compagni all’ingresso nella fase operativa e reale della discussione sulla finanziaria. Approvato il bilancio interno dell’Ars, la maggioranza va sotto già sull’articolo 2 della legge di stabilità. La norma accorpava l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia nell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, che ne avrebbe assorbito le funzioni, i beni ed il personale assumendo la denominazione di Istituto zootecnico e per l’incremento ippico di Sicilia”.
A contribuire a questa prima bocciatura anche i depiutati di Sicilia Futura. Due voti ofrmalmente di opposizione ma che in passato sono stati essenziali proprio pe rla maggioranza a iniziare dall’elezione dell’ufficio di presidenza dell’Ars.
“Abbiamo votato per la soppressione dell’articolo 2 della legge di stabilità – conferma Nicola D’agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana – ritenendo che, in particolare, la zootecnia meriti una vera e propria legge di settore che dovrà essere predisposta successivamente alla sessione di bilancio anche per individuare mission e compiti precisi del nuovo Ente. Ci sono riforme che non possono essere inserite con una norma
nella legge di stabilità”.
In soccorso sarebbe potutoarrivare addirittura il Pd “Si poteva evitare di andare allo scontro se solo fosse stata accolta la nostra richiesta di rinvio dell’articolo 2, che è stato bocciato, nonostante il tentativo di trovare una sintesi da parte dell’assessore Armao” dice il deputato Nello Dipasquale – Sarebbe stata l’ occasione-aggiunge Dipasquale – per avviare una riforma per la zootecnica e per includere anche l’accorpamento dei due enti. Ma si rischiava di fare solo una mini riforma non per la zootecnica ma semplicemente per accorpare due enti, che avrebbe solo consentito un risparmio ma non avrebbe previsto alcuna risposta concreta al mondo degli allevatori siciliani. Ci auguriamo-conclude- che il governo sviluppi una proposta di riforma sul comparto zootecnico e comunque già da subito ci rimettiamo al lavoro per presentare una nostra proposta”.
E siamo solo all’inizio. Sul piatto ci sono anche arglomenti caldi come i disabili che protestano sotto palazzo, le riserve naturali che rischiano la chiusura, i trasporti su gomma con le aziende che promettono tagli delle corse e licenziamento
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