Sarà pubblicata domani, 21 settembre, la graduatoria provvisoria del bando “Laghetti aziendali”, la misura voluta dal governo Musumeci per la creazione o il miglioramento di bacini di accumulo, di piccola e media dimensione, per la raccolta e gestione dell’acqua a livello aziendale e interaziendale.
Sono 699 i progetti ammissibili
Sono stati presentati 750 progetti, di cui 699 giudicati ammissibili dalla commissione di valutazione.
Circa 100 milioni investiti
L’investimento previsto è di circa 100 milioni di euro, di cui 20 milioni a carico della Regione attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc). Per i beneficiari è prevista la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati presso l’Irfis, la finanziaria regionale.
L’assessore Scilla “Opere contro il dissesto idrogeologico”
“In un territorio come la Sicilia – spiega l’assessore Scilla – in cui le condizioni climatiche e le scarse precipitazioni influiscono sulla disponibilità di acqua per l’irrigazione e per l’allevamento del bestiame, risulta strategico investire per valorizzare le risorse idriche naturali. Inoltre, i laghetti sono opere importanti anche per la lotta al dissesto idrogeologico”.
Nei giorni scorsi approvata la riforma idrica
ll riordino del servizio idrico integrato in Sicilia. È questo l’obiettivo che si prefigge il governo Musumeci con il disegno di legge illustrato dall’assessore Daniela Baglieri e approvato nei giorni scorsi dalla Giunta.
Una riforma che prevede l’istituzione di un unico Ambito territoriale, “comprendente l’intero territorio regionale, per garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nell’interesse pubblico collettivo, e un razionale utilizzo della risorsa idrica”.
La proposta di legge si compone di ventidue articoli, con particolare attenzione alla governance, per arrivare anche all’adozione di una tariffa d’ambito regionale.
Per il presidente della Regione Nello Musumeci “la riforma della gestione delle acque nell’Isola tende a eliminare la frammentazione delle competenze e a compensare la censura operata dalla Corte costituzionale sulla legge regionale 19 del 2015. Più volte – spiega il governatore – ci siamo confrontati con i vertici degli Ati ed è emersa l’esigenza di razionalizzare una materia così delicata e di primaria importanza. Da questa riforma scaturisce un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque”.
Anche l’assessore Baglieri si dice soddisfatta: “Portiamo a compimento un iter iniziato col mio predecessore e che tende finalmente a mettere ordine in un settore assai esposto a speculazioni e sprechi. Spero che l’Assemblea regionale possa presto tradurlo in legge”.
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