I finanzieri del comando provinciale Palermo hanno denunciato alla procura di Termini Imerese una donna di Marineo di 50 anni (Pa) per i reati di truffa e autoriciclaggio e tre suoi familiari di 63, 32 e 26 anni per il reato di riciclaggio, condotte commesse in relazione a una truffa che sarebbe stata perpetrata in danno di un’anziana signora di 78 anni residente nello stesso paese che, avrebbe consegnato all’indagata circa 36.000 euro.
Le indagini sono scattate dopo la querela presentata dalla stessa donna che percepiva la pensione di anzianità. I militari della compagnia di Bagheria hanno accertato tra il mese di settembre 2021 ed il mese di luglio 2022, la pensionata, a fronte delle promesse di inserire il giovane nipote disoccupato nel mondo del lavoro, attraverso la partecipazione a un progetto imprenditoriale in realtà inesistente, avrebbe consegnato, la somma di 36.000 euro alla donna di Marineo che si sarebbe presentata in casa rilasciando anche dei buoni di consegna dei soldi.
Per far fronte alle richieste e alla falsa speranza di un lavoro la pensionata avrebbe svincolato una polizza vita. La donna di 50 anni di Marineo ha altre denunce per truffa.
I finanzieri hanno ricostruito la vicenda e denunciato donna e familiari
I finanzieri hanno ricostruito i passaggi dei soldi e denunciato la donna e i familiari. I passaggi di denaro sono stati ricostruiti dalle Fiamme Gialle sulla base della documentazione detenuta dall’anziana signora e di quanto emerso dagli accertamenti bancari eseguiti sui conti correnti della sospettata, attraverso i quali è stato possibile anche ricomporre le successive fasi di reimpiego e occultamento di parte della provvista illecita, condotte per le quali la donna è stata segnalata per il reato di auto-riciclaggio e tre suoi familiari per quello di riciclaggio.
Nello specifico, la donna, disoccupata e priva di qualsiasi fonte di reddito legittima, dopo aver ricevuto le somme dall’anziana signora, avrebbe posto in essere operazioni di reimpiego o trasferimento, depositando sui propri conti correnti e sulla propria carta di credito ricaricabile complessivamente 14.072,00, euro frutto del reato di truffa aggravata; la stessa avrebbe poi versato il provento illecito su strumenti finanziari dai quali sarebbero stati tempestivamente regolati pagamenti ed eseguiti trasferimenti finanziari verso
soggetti terzi.
Parte dei proventi sarebbe stata inoltre trasferita a tre familiari della principale indagata che, benché consapevoli della critica situazione
economica della donna, dopo aver ricevuto le provviste di origine fraudolenta avrebbero proceduto all’acquisto di beni mobili di vario genere, anche fornendo, al momento della fatturazione, dati non veritieri, aspetto che è stato ritenuto indicativo di una volontà dissimulatoria circa la reale provenienza del denaro impiegato.
L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Termini Imerese, si inserisce nell’ambito delle linee strategiche dell’azione del Corpo, mirate a rafforzare la lotta contro l’illegalità economico-finanziaria e al recupero dei patrimoni illecitamente conseguiti, al fine di garantire una costante tutela dei cittadini, specie di quelli appartenenti alle fasce deboli.
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