- Programmatori informatici assunti per l’emergenza covid19
- La Fials-Confsal denuncia che sono stati utilizzati in maniera diversa da quanto previsto
- Inviata una lettera a Procure, Corte dei Conti, Nas e Dipartimento Nazionale Funzione Pubblica
- L’assessorato regionale alla Salute additato per “mancata vigilanza”
Altra tegola in testa per l’assessorato regionale alla Salute dopo lo scandalo dei dati Covid19 falsati.
Vincenzo Munafò, segretario provinciale della Fials– Confsal ha scritto una lettera circa la “mancata vigilanza da parte dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana sulle mansioni realmente esercitate dai programmatori informatici assunti per dare supporto alle prestazioni sanitarie implementate con protrarsi della diffusione dell’agente patogeno SARS CoV2. Programmatori assunti con lo stesso titolo previsto per gli operatori CED, mentre la l’Asp di Palermo ha negato lo scorrimento di una graduatoria vigente per la stabilizzazione a coloro che erano già in possesso dello stesso titolo”.
I destinatari della lettera
La missiva è stata inviata alla Procura della Repubblica di Palermo, alla Procura della Repubblica di Trapani, alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, alla Procura Regionale della Corte dei Conti, al Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, al Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, al NAS- CC di Palermo, al NAS- CC di Trapani, al Dipartimento Nazionale della Funzione Pubblica.
L’assunzione di 70 programmatori informatici “inopportuna”
Nella lettera si legge che l’organizzazione sindacale “ha segnalato con diverse note (prot. n. 827, n. 876 del 2020 e n.70 del 2021, che si allegano in copia) l’inopportuna assunzione di circa 70 nuovi programmatori informatici, sostanziatasi con delibera n 154 del 07/02/2020 contenente il bando di concorso e con le successive delibere (n. 1013 del 21/10/2020 e n.1051 del 29/10/2020) nelle quali si giustificava lo scorrimento di detta graduatoria che era stata emanata ab inizio per l’assunzione di soltanto 4 programmatori mentre successivamente si è giustificato lo scorrimento della graduatoria “in considerazione delle imprescindibili ed urgenti necessità aziendali – espresse per le vie brevi dalla Direzione Aziendale – di far fronte al complesso di attività di supporto alle prestazioni sanitarie dovute al protrarsi della diffusione dell’agente patogeno SARS-CoV2” e con le quali alcuni di tali programmatori sono stati assegnati, “giusta richiesta Prot. n. 0036638 del 22/01/2020 dell’Assessorato alla Salute – Dipartimento Regionale Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico” presso il D.A.S.O.E”.
Gli operatori Ced in attesa di stabilizzazione
La lettera prosegue: “In particolare con la nota n. 876 del 2020, inviata all’Assessorato Regionale alla Salute, al Dipartimento della Funzione Pubblica, al Presidente della Regione e al Direttore Generale dell’ASP di Palermo, la Fials lamentava la mancata utilizzazione della graduatoria vigente per gli operatori CED (centro elaborazione dati, ndr) in attesa di stabilizzazione, poichè l’emanazione del nuovo bando di concorso pubblico per l’assunzione di nuovi programmatori informatici, arrecava danno ai lavoratori titolari del diritto alla stabilizzazione e ad oggi in servizio, nonché a nostro avviso configurando possibile danno erariale. In particolare la scrivente faceva riferimento alla delibera n. 154 del 07/02/2020 con la quale la direzione dell’ASP indiceva nuovi concorsi per vari profili professionali tra cui quello di programmatore cat. C per un totale di 4 posti, richiedendo tra i requisiti specifici sic. un «corso di informatica riconosciuto»”.
Lo scorrimento delle graduatorie
Munafò evidenza che “per accedere a tale selezione i candidati avrebbero dovuto essere in possesso dello stesso titolo (Patentino Europeo) che era stato utilizzato per il concorso riservato alla stabilizzazione di operatore CED degli ex LSU, di cui alla delibera n. 522 del 2019.
Con due delibere successive la n. 1013 del 21/10/2020 e la n.1051 del 29/10/2020, la Direzione Generale dell’ASP registrata l’avvenuta presentazione delle domande da parte dei candidati, decideva di far scorrere le graduatorie del profilo di programmatore, così come prima esplicitato e congeniato, per un totale di 44 posti a fronte del bando emesso solo per 4 posti.
Successivamente agli ultimi atti deliberativi enunciati, l’ASP di Palermo decideva ancora un ulteriore scorrimento, della stessa graduatoria, con bando pubblico, per completare il numero dei programmatori previsti nel Piano Triennale delle assunzioni ossia circa 70, le assunzioni di che trattasi sono avvenute tutte con tempo determinato, la prima per un periodo di circa sei mesi per poi prorogarle alla scadenza fino al termine ipotetico dell’emergenza epidemiologica, con delibere n. 45 del 21/01/2021 e n. 196 del 25/02/2021”.
I requisiti richiesti
Ancora nella lettera, si precisa che “il CCNL 2016/2018 indica i titoli per l’assunzione di programmatore dall’esterno, con bando pubblico con la seguente dizione; il programmatore « provvede, nell’ambito dei sistemi informativi, alla stesura dei programmi, ne cura l’aggiornamento, la manutenzione ivi compresa la necessaria documentazione; garantisce, per quanto di competenza, la corretta applicazione dei programmi fornendo informazioni di supporto agli utenti; collabora a sistemi centralizzati o distribuiti sul territorio ».
Tra i requisiti culturali e professionali per l’accesso dall’esterno alla categoria di programmatore sempre il CCNL 2016/2018 prevede: «Il possesso del diploma di perito in informatica o altro equipollente con specializzazione in informatica o altro diploma di scuola secondaria di secondo grado e corso di formazione in informatica riconosciuto»”.
Penalizzati i contrattisti ex Lsu
Munafò evidenzia ancora che “appare chiaro che l’ASP di Palermo, non ha mai richiesto preliminarmente nel bando il possesso del diploma di perito informatico o altro equipollente per la partecipazione al concorso di programmatore, ma minimamente ha richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado e il corso di formazione in informatica riconosciuto, consentendo così di dribblare la disposizione contrattuale e penalizzando i contrattisti ex LSU (in attesa di scorrimento del profilo di operatore informatico dalla graduatoria ancora valida) consentendo ai vincitori di concorso pubblico di svolgere le comparabili funzioni dei neoassunti programmatori informatici”.
I programmatori impegnati in altri uffici
Come se non bastasse, “giungeva infatti notizia alla scrivente organizzazione sindacale, che taluni nuovi programmatori, invece di essere impiegati nell’ambito delle attività legate all’emergenza epidemiologica per la gestione e la elaborazione dei dati, sono stati assegnati dall’Amministrazione,presso diversi dipartimenti che non si occupano di attività legate all’emergenza es. (Ufficio Ausili e Presidi, Dipartimento Risorse Economiche e Finanziarie, Dipartimento Risorse Umane, etc…), sostituendo di fatto i lavoratori contrattisti, che in quei posti già operavano, costringendo gli ex contrattisti ad accettare trasferimento in sedi diverse da quelle fin lì ricoperte ed in cui avevano operato, per permettere alla postazione di essere occupata da cosiddetti nuovi programmatori”.
La posizione della Fials-Confsal
Su quanto sopra descritto, “la Fials-Confsal ha sollecitato più volte, sia l’Assessorato alla Salute che, tutti gli organi competenti, al fine di effettuare ogni accertamento che si rendesse utile, anche attraverso ispezioni e controlli, per verificare in cosa si sostanzia la diversità di carico di lavoro tra i nuovi programmatori e gli attuali operatori CED, dato che, l’ASP di Palermo con il nuovo Piano Triennale del Fabbisogno ha implementato i costi di bilancio destinati al personale, provocati dall’aumento del numero di contratti a tempo determinato e dal mancato utilizzo invece di graduatorie interne vigenti e che avrebbero assorbito il 90% dei costi che già vengono sostenuti dall’azienda”.
Si legge infine nella lettera: “Per ultimo occorre evidenziare che recente giurisprudenza contabile afferma che, la decisione di scorrimento di graduatoria preesistente ed efficace, rappresenta ormai la regola generale, mentre l’indizione di Nuovo Concorso costituisce l’eccezione e necessita apposita ed approfondita motivazione, che dia giustificativi del sacrificio imposto ai concorrenti idonei dichiarando le preminenti esigenze di interesse pubblico nel rispetto dell’art. 36 comma 2 del TUPI”.
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