Ormai sono quasi tutti solidali con Rosa Maria Dell’Aria, la docente di italiano e storia dell’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, sospesa per non avere vigilato su un video elaborato dai suoi studenti confezionato in occasione del Giorno della Memoria nel quale si accostavano le Leggi Razziali del ’38 col Dl sicurezza.
Oggi anche il ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti ha espresso il desiderio di incontrarla assieme a Salvini che, dice, “ha dimostrato ancora una volta grande attenzione e grande sensibilità: spero di essere con lui quando incontrerà la docente”.
La professoressa oggi ha ricevuto anche la telefonata dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, che le ha assicurato: “Farò di tutto perché lei venga reintegrata il prima possibile. Prima che lo Stato perda è bene che lo Stato si ravveda”.
Sul punto della sospensione, ieri rivendicata dal responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha sottolineato di “avere tutte le carte” che giustificano l’atto, Bussetti ha però precisato “di non avere questa funzione, né questo compito: Ci sono degli uffici preposti, il Ministro non è stato interessato né nell’avvio né nella conclusione dell’iter del caso specifico. Perciò evitiamo accuse di censura perché non hanno fondamento”.
Intanto è arrivata a quota 30 mila la petizione per il reintegro della professoressa lanciata ieri dal Pd. Tante le iniziative di solidarietà. Un consigliere regionale pugliese, Gianni Liviano (gruppo Misto), ha annunciato che si autosospenderà “simbolicamente dal ruolo di consigliere da martedì 21 maggio a lunedì 27 maggio”, e donerà “la quota parte” della sua “retribuzione, relativa alla settimana considerata, in beneficenza”.
A Ostia invece i docenti del Liceo Anco Marzio hanno lanciato il Teacher Pride per il 21 maggio per difendere la libertà di pensiero e di insegnamento sancite dalla Costituzione. Con l’hashtag #iononSorveglioSveglio dunque invitano martedì alle ore 11 “ogni insegnante, studente, cittadino che voglia riaffermare la libertà di pensiero e di insegnamento, dovunque si trovi a interrompere le proprie attività e a leggere gli articoli 21 e 33 della Costituzione italiana”.