I procuratori generali di 46 Paesi del Consiglio d’Europa e dei Paesi osservatori sono riuniti nella Conferenza internazionale che si è aperta stamani a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano.
I lavori proseguiranno anche domani e si concluderanno alla presenza di Mattarella
Ad aprire la conferenza il Procuratore Generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi, il presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè e il sindaco metropolitano di Palermo, Leoluca Orlando. I lavori si svolgono a porte chiuse nella sala d’Ercole, dove si riuniscono i deputati per legiferare. I lavori proseguiranno anche domani e si concluderanno nel pomeriggio nell’aula bunker del carcere Ucciardone, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Indipendenza e imparzialità le due parole chiave
“Ho visto che le due parole chiave di questa Conferenza internazionale sono indipendenza e imparzialità. Sono due parole complicate, difficili, perché quando si fa il concorso da magistrato non c’è l’esame di indipendenza e imparzialità. Convincere i politici a essere onesti non è facile, perché spesso l’indole porta verso strade diverse: ma per i magistrati non può avvenire, dovete essere indipendenti e imparziali, se questo non succede i rapporti con la società si incancreniscono”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, intervenendo in apertura dei lavori.
Giustizia, in Ue modelli diversi, l’importanza della cooperazione
“I modelli di pubblico ministero in Europa sono molto diversi. Ai pubblici ministeri, nazionali e federali, si e’ aggiunta da pochi mesi l’esperienza di un pubblico ministero sovranazionale, che unisce i Paesi dell’Unione europea; esperienza molto interessante per la sua unicità e per i meccanismi volti a garantire l’indipendenza
dell’azione, pur in un contesto di responsabilità verso gli Stati: e’ difficile anche solo sistematizzare i modelli in categorie, ciò che può legarli tra loro non e’ l’indipendenza ordinamentale: troppo grandi sono le differenze. Ma, ciascuno con i propri vincoli, tutti possono tendere alla indipendenza nell’esercizio del potere, che è sinonimo di fairness, di correttezza e imparzialità. Lo ha detto il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Giovanni Salvi, nel suo intervento di apertura.
Molti pericoli in Europa ma non solo, le sfide da affrontare
“Obiettivo e’ riconoscere una base minima comune, che costituisca attuazione dei principi convenzionali, quali
interpretati dalle decisioni della Corte Edu – ha detto Salvi. – Riconoscere una base minima comune e’ fondamentale perché sia sempre maggiore la cooperazione giudiziaria, anche in settori difficili, caratterizzati da intrinseca transnazionalità”.
Per Salvi “la tutela dell’ambiente e’ palesemente uno di questi terreni, perché l’inquinamento non e’ arrestabile alle frontiere e il traffico di rifiuti investe anche altri continenti, in particolare l’Africa” e “il cybercrime, infine, costituisce la sfida piu’ grave, per la sua diffusività in ogni settore e per la minaccia alle infrastrutture vitali della comunità”.
“Di questi pericoli – ha sostenuto – il Consiglio d’Europa e’ ben avvertito, visto l’impegno per l’aggiornamento della Convenzione di Budapest, il cui secondo protocollo è aperto alla firma”.
Orlando: “Palermo non è più governata dalla mafia”
“Palermo è la città più culturalmente cambiata negli ultimi quarant’anni. La sua chiave di presentazione sta nel rapporto tra il rispetto del diritto e dei diritti, tra legge e persona. La città non è più governata dalla mafia che aveva il volto delle più alte istituzioni ed è importante poter sottolineare questo aspetto a trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando.
“Palermo – ha proseguito – ha costruito un percorso di pace lottando contro quel potere politico-affaristico-mafioso che negava la libertà dei cittadini. Un percorso che oggi si traduce in una città che è capitale dell’accoglienza e dei diritti, che non discrimina ma che accoglie e che s’impegna affinché i diritti di tutti e di ciascuno vengano tutelati. Diritti che purtroppo vengono spesso mortificati da leggi degli Stati”.
“Palermo impegnata nel costruire una cultura dei diritti”
Il sindaco ha ricordato tra gli altri il sacrificio di Pietro Scaglione di cui oggi ricorre il 51 anniversario dell’omicidio, di Piersanti Mattarella e di Padre Pino Puglisi nel periodo 1971-1993 “il cui impegno in solitudine di contrasto all’azione mafiosa si è coniugato all’esigenza di affermare anche i diritti della persona. Quest’azione dei singoli e dei tanti che si sono impegnati per affermare il rispetto dei diritti, dell’identità della persona, costituisce il percorso che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere la città di Palermo non soltanto contro la mafia ma nella costruzione di un’alternativa cultura dei diritti che toglie ogni terreno di crescita alle organizzazioni politico-criminali. Questa è la sfida sempre attuale per le presenti e future generazioni e che può e deve coinvolgere l’Europa e il mondo intero”.
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