Il governo Schifani ha chiesto e ottenuto dall’Assemblea regionale la procedura d’urgenza per il disegno di legge di variazioni di bilancio. La capigruppo ha stabilito che le commissioni di merito dovranno licenziare il testo entro sabato prossimo, nella stessa giornata è stato deciso che gli emendamenti in commissione Bilancio dovranno essere presentati oggi mentre la Bilancio dovrà approvare il ddl entro martedì prossimo; il termine per gli emendamenti in aula è stato fissato per le 18 di martedì prossimo. L’aula esaminerà il testo mercoledì prossimo.
E’ il primo risultato parlamentare della maggioranza che regge il governo Schifani che nell’analisi dei documenti essenziali parte con il piede giusto dopo uno sgambetto subito in fase di nascita delle istituzioni parlamentari. uno sgambetto di natura politica, però, che non ha conseguenze per la Sicilia.
In aula il Presidente della regione ha reso le sue dichiarazioni programmatiche di inizio legislatura. “Ho sempre creduto nella democrazia parlamentare, e anche se eletto direttamente dai cittadini, sono un convinto sostenitore della sovranità ed autorevolezza del Parlamento. Per la verità, mi preme sottolineare come i primi approcci con il governo sono stati estremamente costruttivi ed incoraggianti, ma ciò dovrà tuttavia spronarci a realizzare quelle riforme strategiche che da un lato rendano più efficiente la macchina burocratica e decisionale sulle autorizzazioni, dall’altro lato razionalizzino la spesa regionale cosi come ci viene richiesto dalla Corte dei Conti”.
“Particolare attenzione andrà data al triste tema della corruzione all’interno dell’amministrazione regionale – ha detto – al riguardo ho recentemente invitato, i capi dipartimento ad attivare opportune e periodiche procedure di rotazione del personale, per evitare pericolose forme di incrostazione. Occorrerà quindi riformare le procedure che sono deputate a definire gli atti amministrativi a formazione progressiva finalizzati al rilascio o meno di autorizzazioni che comportino nuovi investimenti, posti di lavoro, crescita del Pil regionale. Troppe attese, a volte caratterizzate da ingiustificabili mancate risposte – ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana – hanno allontanato dalla nostra terra occasioni di sviluppo e crescita correlate ad interessanti iniziative che non hanno potuto aver luogo per colpa del nostro sistema”. Per Schifani “un sistema che va cambiato, con il coinvolgimento pieno e totale del Parlamento al quale mi porrò con doveroso spirito collaborativo e costruttivo; ne andrà della crescita della nostra terra, del futuro dei nostri figli, della possibilità di ritorno a casa di quei tanti giovani costretti ad emigrare per trovare un lavoro”. “E se riusciremo in queste riforme, non vincerà soltanto questo governo, non vincerà soltanto questo onorevole Parlamento, ma vinceranno i siciliani tutti – ha osservato – nello specifico, occorrerà razionalizzare la gestione delle procedure di valutazione ambientale, al fine di migliorare progressivamente il rapporto tra istanze procedibili e provvedimenti emanati ed i tempi di svolgimento delle procedure medesime e, segnatamente, di quelle soggette al parere della commissione tecnica specialistica, che va significativamente riformata”.
“Prima di dare inizio alle mie dichiarazioni programmatiche, sento il dovere di rivolgere un deferente saluto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, estremo garante della nostra unità nazionale e delle regole inviolabili della nostra Costituzione. Un pensiero e un ricordo indelebile intendo poi manifestare nei confronti di tutte le vittime della mafia, di cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino costituiscono esempio luminare. Il mio governo combatterà col massimo rigore ogni tentativo di infiltrazione della mafia nel sistema regionale della spesa pubblica, adottando criteri e comportamenti rigorosi che valgano anche da deterrente” aveva detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, avviando le sue dichiarazioni programmatiche.
“La mafia non è di destra o di sinistra – ha detto – persegue i propri interessi tentando di infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni per condizionarne a proprio uso i procedimenti che regolano la spesa ed i canali di finanziamento”. “Altro pensiero va a tutti i nostri corregionali caduti all’estero nelle missioni internazionali di pace – ha proseguito – Eroi che si battevano per un ideale supremo, lontani dalla loro terra, ma convinti che la pace tra i popoli non è un valore locale ma universale”.
“La nuova sanità dovrà guardare senza riserve al privato convenzionato, sia ospedaliero che diagnostico, nella consapevolezza che la assistenza sanitaria costituisce una pubblica funzione, al di la del soggetto che la eroga, sia pubblico che privato. Occorre quindi abbattere ogni forma di pregiudizio, sapendo coniugare una leale sinergia tra due mondi che stanno dalla stessa parte: la salute del cittadino. Soltanto cosi potremo anche abbattere le inaccettabili liste di attesa cui sono sottoposti molti pazienti che chiedono e hanno diritto ad una indagine strumentale e diagnostica immediata per la scelta della terapia”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nelle sue dichiarazioni programmatiche, chiedendo “scusa” alla famiglia della bambina di 8 anni, costretta a rivolgersi a strutture private e pagare le cure oncologiche perché in un ospedale pubblico avrebbe dovuto aspettare sei mesi.
“Il nostro sistema pubblico sanitario presenta punti di eccellenza significativi, e lo ha anche dimostrato in occasione del contrasto al Covid19 dove tutto l’apparato ha dato prova di grandissima professionalità e spirito di abnegazione – ha detto – Occorrerà potenziare la medicina territoriale per evitare il pericoloso intasamento delle strutture ospedaliere, chiamate il più delle volte a prestazioni che avrebbero potuto essere evitate da un filtro di base. Particolare attenzione intenderò porre sulle aree di emergenza territoriale, evitando al cittadino traumatizzato patologicamente una ulteriore sofferenza psicologica nascente da lunghe attese, a volte in situazioni logistiche che offendono la dignità umana. Un capitolo a parte poi meriterà il tema dello stato di salute delle strutture ospedaliere, caratterizzato da vecchie incompiute, come ad esempio il polo pediatrico di Palermo, alcuni ospedali della nostra regione, ed il mancato completamento di alcune significativi interventi previsti e finanziati in ragione della emergenza Covid19”.
Nelle sue dichiarazioni programmatiche all’Assemblea siciliana, il governatore della Sicilia Renato Schifani ha rilanciato l’ipotesi di realizzare a Palermo uno dei due termovalorizzatori previsti dall’ex governo Musumeci: uno sul versante occidentale e l’altro su quello occidentale. “Chiederemo al governo nazionale l’approvazione della cosiddetta ‘norma Gualtieri’, voluta per Roma, che consenta anche ai sindaci delle due città metropolitane coinvolte, di avere poteri speciali idonei a sveltire le procedure. È vergognoso sperperare denaro pubblico per trasportare rifiuti all’estero”, ha detto il governatore.