C’è chi ha una certa dimestichezza con le stanze e le aule del Parlamento Europeo, c’è chi ci entra per la prima volta. Tutti sono contenti di esserci, questo è poco ma sicuro. E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Il debutto degli otto neo europarlamentari siciliani a Bruxelles è stato diverso per tutti, a modo loro, come racconta Mario Barresi su La Sicilia.
Il primo giro
Per cinque di loro è davvero il primo giorno di scuola. Tutti col vestito buono delle grandi occasioni, famiglie al seguito. Un po’ spaesati, fra i 720 che confermano a larghissima maggioranza Roberta Metsola presidente dell’Eurocamera e che domani – come i gladiatori in un’arena romana – dovranno alzare (o abbassare) il pollice, decidendo il destino di Ursula von der Leyen che aspira al bis al vertice della Commissione.
“Sì, è stata una grande emozione: con la difficoltà di orientarsi, ma è tutto bello e interessante”, ammette Giuseppe Lupo. L’ex deputato regionale del Pd è una delle matricole che nei prossimi cinque anni rappresenterà la Sicilia nei palazzi di vetro dell’Ue.
Antoci e la siccità
Giuseppe Antoci, neoeletto del M5S, l’ha già fatto. Bruciando tutti sul tempo, con la prima interrogazione di questa legislatura. Oggetto: la siccità.
Il ritorno di Orlando, Chinnici e Stancanelli
Leoluca Orlando, che sembra ringiovanito di dieci anni nonostante il record di neoeletto più anziano, “felice di tornare qui trent’anni dopo la prima esperienza”, si concentrerà su una battaglia di principio: “Passare dall’Europa del diritto all’Europa dei diritti”.
Raffaele Stancanelli torna a Strasburgo da eletto della Lega, sovvertendo la fatwa di chi nel suo ex partito ammette di averlo dato per politicamente sepolt» dopo l’addio a FdI. L’ex sindaco di Catania, accompagnato dall’inseparabile sorella Mariuccia e dall’adorata figlia Maria Cristina, è più che mai tonico.
Caterina Chinnici sorride e, dopo aver ammesso “un pizzico di emozione, nonostante questo per me sia il terzo insediamento”, guarda subito avanti: “Voglio continuare il lavoro già iniziato”, scandisce. Riferendosi soprattutto ai temi civili affrontati in “Libe” e magari anche al compito, sgradito ai più, di spulciare i numeri sull’uso corretto e adeguato del bilancio Ue affidato alla commissione “Cont”.
Il peso di Milazzo e il debutto di Razza
Il riconfermato meloniano Giuseppe Milazzo, ormai qui si muove come se fosse a Palazzo delle Aquile o a Sala d’Ercole. “Mi sento a casa, il nostro è un gruppo compatto che dirà la sua”, assicura dopo aver ottenuto la conferma in commissione Pesca e un posto da supplente nell’ambita “Regi”, importante per i fondi regionali.
la matricola siciliana di FdI, Ruggero Razza, già sembra essersi ambientato molto bene. Discute di strategie con i pezzi grossi del gruppo, mentre la moglie-assessora Elena Pagana tiene in braccio il piccolo Federico.
Falcone, la matricola che pesa
Un’altra matricola di rango è Marco Falcone. “C’è l’emozione della prima volta – confessa – ma anche l’entusiasmo e la tenacia di chi vuole rappresentare al meglio la sua terra, a partire dallo stanziamento dei fondi per l’insularità”. L’assessore forzista all’Economia, all’insediamento con la moglie Patrizia Biondi e i figli Giuseppe e Chiara, sta già studiando molto e a Bruxelles non vuole certo essere un turista.
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