Barbara Floridia ha contratto il covid19 e dunque si stoppa il tour delle presidenziali 2022 che andava avanti da tempo in vista della scelta del candidato presidente della Regione per la coalizione di centrosinistra e progressista. Salta, dunque, anche l’ultimo confronto dopo lo stop a quello che era in programma a Gela.
L’ultimo a Catania
Dopo quello di Gela, non si terrà neanche quello in programma domani a Catania. E con questo sono saltati gli ultimi due confronti delle Presidenziali22, le primarie del gruppo progressista. A costringere ad annullare l’appuntamento catanese, anche da remoto, le non ottimali condizioni di salute della candidata del M5S.
Covid sintomatico
L’esponente grillina ha la febbre. “Mi tocca fermarmi un attimo – afferma -, con un po’ di rammarico. Nelle settimane scorse non mi sono risparmiata e gli incontri con i cittadini sono stati davvero tanti. Devo confessarvi che era da tanto che non stavo così a lungo fra le gente ad ascoltare e mi è servito molto. Moltissimo. Stare in piazza fra le gente, per le strade, sentire i loro consigli, i loro suggerimenti, ma soprattutto le loro lamentele e le preoccupazioni mi ha restituito il polso della situazione. Le persone certamente mi hanno caricata di entusiasmo da una parte e le ringrazio, ma, soprattutto, mi hanno fatto leggere con occhi diversi la realtà. Con i loro occhi diversi da quelli con i quali si guardano le scelte di palazzo ho riletto i titoli di giornale, le dichiarazioni e i comunicati”.
A difesa di superbonus e reddito di cittadinanza
Secondo gli umori raccolti dalla parlamentare ecco quali sarebbero le priorità ascoltate dalla bocca dei cittadini: “La gente non ha paura che cada il governo – sostiene la Floridia -, alla gente non interessa quale sarà il prossimo parlamentare voltagabbana, la gente non vuole sentire gli opinionisti, le persone hanno paura perché non arrivano a fine mese, hanno paura perché il caro bollette è alle stelle. La gente è arrabbiata perché il superbonus è fermo, perché vogliono togliere il reddito di cittadinanza, perché le politiche del lavoro di competenza regionale non sono mai partite! Noi abbiamo ribadito al premier Draghi queste e altre priorità, come il salario minimo, che non sono affatto novità per noi”.
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