I primi due candidati a varcare il cancello d’uscita del liceo classico Garibaldi a Palermo sono Alessandro e Giulia. In quattro ore hanno terminato la prova.
Lui ha svolto la traccia su Carlo Alberto Dalla Chiesa, lei ha sviluppato quella su Leonardo Sciascia e la mafia del “Giorno della civetta”.
Temi di attualità e di impegno civile sentiti in una scuola che per una parte costeggia proprio via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a poche centinaia di metri dal punto in cui il prefetto fu ucciso con la moglie. “Del romanzo di Sciascia – dice Giulia – mi ha interessato non solo il grande tema della legalità, di cui a scuola si è pure parlato, ma soprattutto quello sociale dell’omertà”. Le tracce sulla mafia non sono state però scelte dalla maggioranza degli studenti di Palermo. Molti, e non solo i candidati per gli indirizzi scientifici, hanno preferito il brano degli scienziati Steven Sloman e Philip Fernbach, “L’illusione della conoscenza”, che ha stimolato riflessioni sulla possibilità di colmare i vuoti cognitivi ricorrendo al mondo e alla realtà circostanti.
A sorpresa, tanti hanno analizzato il testo di “Risvegli” di Giuseppe Ungaretti (“Non conoscevo la poesia ma conosco bene l’autore”, dice Marco del liceo Garibaldi). E c’è chi si è appassionato alla figura di Gino Bartali finito nella lista dei “giusti” per avere aiutato gli ebrei perseguitati dai nazisti.
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