Il gip del tribunale di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici dell’ospedale Civico, in seguito alla morte di un uomo di 60 anni avvenuta nel 2017 dopo due interventi chirurgici.
Come riporta il Giornale di Sicilia, il giudice per le indagini preliminari ha deciso di riaprire il caso per appurare se la morte del paziente, affetto da gravi patologie e con un rene trapiantato, possa essere stata causata da un ritardo nelle cure dell’uomo. L’uomo spirò nell’arco di 8 giorni dopo che al Civico fu sottoposto a due interventi.
Il caso stava per essere archiviato dalla Procura che sulla scorta di una consulenza tecnica escludeva eventuali responsabilità dei medici. I familiari della vittima però hanno fatto ricorso, accolto dal Gip, che ha deciso di approfondire le indagini, iscrivendo nel registro degli indagati di quattro chirurghi.
Si dovrà appurare se vi siano stati dei ritardi nelle cure del 60enne che soffriva già di diverse patologie tra cui una cattiva funzionalità renale, ipertensione ed obesità.
La morte dell’uomo arrivò dopo il suo ricovero nel reparto di Nefrologia e trapianto renale del Civico. I medici gli apposero un sondino nasogastico per eseguire delle analisi ma la situazione clinica peggiorò fino al ricovero in rianimazione e al successivo decesso. Non sarebbe chiaro, secondo il gip, in che misura questo ipotetico ritardo abbia potuto influire sulla morte del 60enne.
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