Avranno inizio a partire da domani le operazioni di elezione del nuovo Capo dello Stato. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato ieri mattina a Palermo. Resterà per qualche giorno nella sua casa del capoluogo siciliano da dove seguirà gli scrutini del voto per eleggere il suo successore.
Grazie Presidente!
Il Capo dello Stato stamattina ha lasciato la sua abitazione nel capoluogo siciliano per recarsi a messa.
Mattarella dovrebbe partecipare alla funzione religiosa che sarà celebrata nella chiesa all’interno della caserma del comando regione Carabinieri, in corso Vittorio Emanuele.
All’uscita da casa, ad attenderlo una folla di curiosi che ha applaudito e gridato “Grazie Presidente!”.
Il capo dello Stato ha risposto con un sorriso e salutando con la mano.
La messa al comando regionale dei carabinieri
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito alla santa messa alla Legione dei Carabinieri di Sicilia accompagnato dai figli Laura e Bernardo. La messa è officiata da don Salvatore Falzone, il cappellano militare. Ad accoglierlo è stato il generale Rosario Castello, comandante regionale dei Carabinieri Sicilia.
La messa si celebra nella chiesa all’interno della Legione carabinieri in corso Vittorio Emanuele in forma privata. Ad accogliere il presidente c’era anche un gruppo di cittadini.
Il presidente trascorrerà nel capoluogo siciliano la giornata in attesa della prima votazione di domani a Montecitorio per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Dovrebbe rientrare a Roma martedì, ma potrebbe anticipare già a domani nel caso dell’elezione del suo successore già al primo scrutinio.
Applausi fuori dalla chiesa
All’uscita dalla chiesa, altri applausi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da parte di un gruppo di cittadini che ha atteso il termine della funzione religiosa tenuta nella cappella del comando della Legione Carabinieri Sicilia, in corso Vittorio Emanuele a Palermo. “Grazie Presidente” hanno detto rivolgendosi a Mattarella che era accompagnato dai figli Laura e Bernardo. Ad accogliere Mattarella il comandante della Legione Sicilia, generale Rosario Castello e il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Giuseppe De Liso. La messa è stata officiata dal cappellano militare, don Salvatore Falzone. Il capo dello Stato è rientrato nel suo appartamento, in via Libertà, dove stamattina ad attenderlo c’era una folla che gli tributato un applauso mentre qualcuno ha detto anche “Contiamo sempre su di lei, Presidente”.
Trasloco al Quirinale
Intanto al Quirinale sono già partite le operazioni di trasloco.
Il consigliere per la stampa e la comunicazione e direttore dell’Ufficio stampa del Quirinale, Giovanni Grasso, ha pubblicato su Twitter una foto del suo ufficio pieno di scatoloni contenenti gli oggetti e i documenti di tutto il suo lavoro in questi anni.
“Fine settimana di lavori pesanti…” ha scritto Grasso che è in piena fase di trasloco.
Come si elegge il Presidente della Repubblica
Il Parlamento è convocato in seduta comune per domani per l’elezione del Presidente della Repubblica: parteciperanno 1.009 Grandi elettori. Il primo scrutinio inizierà alle ore 15.00. Il mandato di Sergio Mattarella scade il 3 febbraio.
Le modalità dell’elezione e i requisiti per essere nominati Capo dello Stato sono definiti dalla Costituzione, tra gli articoli 83 e 84: si vota a scrutinio segreto ed è necessario raggiungere un quorum: per i primi tre scrutini è prevista la maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea, mentre dal quarto in poi è sufficiente la maggioranza assoluta dell’Aula. Contando 1.009 Grandi elettori, nei primi tre scrutini serviranno 637 voti, mentre dal quarto ne basteranno 505. Il voto è segreto.
Gli elettori del Presidente della Repubblica
Sono 70 in totale i siciliani che da domani saranno impegnati nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. 61 quelli eletti nei collegi dell’isola meno uno (Stancanelli) sostituito in corsa. 7 i siciliani eletti in altri collegi italia e 3 i randi elettori nominati dalla regione.
Nel complesso sono 1009 i parlamentari eletti o nominati e i Grandi elettori scelti dalle Regioni che dovranno votare per il nuovo capo dello stato. Si tratta di 630 deputati, 321 senatori inclusi quelli a vita, e 58 delegati di 22 regioni, 3 per ciascuna tranne la Valle d’Aosta che ne esprime solo uno. La pattuglia siciliana rappresenta il 6,5% della forza elettorale, dunque.
La squadra siciliana nel dettaglio
La squadra siciliana è composta da 29 deputati 5 stelle, 5 del gruppo misto fra cui ci sono anche ex pentastellati, 4 forza italia e 4 Pd, 2 Lega, 2 Fratelli d’Italia e uno ciascuno di Sinistra Italiana e Articolo Uno.
Al Senato sono 12 i pentastellati, 3 della Lega dove è transitata Valeria Sudano eletta nel Pd, 2 di Forza Italia e uno ciascuno Fratelli d’Italia, Italia Viva, Liberi e Uguali e Gruppo Misto. Nel 2018 c’erano due Pd ma entrambi sono andati via, oltre Sudano, Davide Faraone.
Infine si aggiungono i tre grandi elettori nominati dalla Regione ovvero nello Musumeci di Diventerà Bellissima, Gianfranco Miccichè di Forza Italia e Nuccio Di Paola dei 5 stelle.
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