Non ha perso l’entusiasmo per tutto ciò che la circonda e la voglia di impegnarsi nelle cose per la gente “ognuno – dice – deve fare il proprio dovere e deve assumersi le proprie responsabilità di fronte a chi ci guarda”. E a guardarla, in tutti questi anni, sono stati tanti ragazzi e ragazze dei quartieri più di frontiera di Palermo tra cui Romagnolo, Ballarò e Brancaccio dove, oggi, Marianna Amato, palermitana, 53 anni, un figlio e un marito avvocato, insegna italiano e latino al liceo di scienze umane Danilo Dolci.
“E’ una sfida continua – ci spiega – e la cosa più difficile è trovare la maniera per instillare la passione nei giovani molti dei quali, oggi, ne sono privi. Riuscire a smuovere la loro indifferenza: tutti parlano dei ragazzi, ma nessuno realmente conosce il loro mondo e il disagio che lo attraversa, un disagio che purtroppo è cresciuto nel tempo”. E per scuoterli dal torpore, la professoressa Amato non ha esitato a condividere con loro la sua grande passione per la musica. Diplomata in pianoforte, da 25 anni è infatti la responsabile del settore scuola dell’Associazione Siciliana Amici della Musica con cui si occupa di promuovere e di fare conoscere la musica ai ragazzi grazie all’organizzazione di concerti aperti alle scuole nella sala grande del teatro Politeama.
Ma Marianna Amato non ha solo questi due volti, quello dell’insegnante e quello della musicista. “Queste due anime che mi appartengono – spiega – hanno trovato una loro sintesi nell’impegno con Ande, l’associazione nazionale donne elettrici, dove sono approdata quasi dieci anni fa e di cui oggi sono presidente a Palermo. Dentro il piccolo e prezioso mondo di questa associazione femminile – racconta – ho trovato tante donne impegnate nella società per fare crescere la sensibilità e l’attenzione per la politica. Donne che parlano con le istituzioni per cercare di trovare nuove strade e risposte efficaci ai bisogni delle persone, sempre con una prospettiva e un approccio aperti al dialogo e al dibattito, senza preconcetti né condizionamenti politici”.
Ande è infatti un’associazione apartitica e apolitica che vanta più di 70 anni d’impegno civile, di storia e di battaglie per l’elettorato, nata nel 1946 dall’intuizione di Carlotta Garabelli Orlando, figlia di Vittorio Emanuele Orlando, sulla falsa riga dell’americana League of Women Voters e con una visione femminile e plurale dei problemi. Un’associazione con un respiro nazionale al cui vertice ci sono la presidente Marisa Fagà e la segretaria Didi Campagna Sorrentino e che ha scelto proprio Palermo per il 75° convegno nazionale dal tema “Autonomia differenziata: dalle parole ai fatti?” che si svolgerà sabato 27 maggio, dalle 9, presso la sala Mattarella dell’Assemblea regionale siciliana e a cui parteciperanno un centinaio di donne provenienti da tutta Italia.
Arrivata in punta di piedi dentro Ande, due anni fa Marianna Amato sostituisce al vertice della sezione palermitana dell’associazione, la professoressa Matilde Todaro, scienziata dell’università di Palermo da anni impegnata nella ricerca e nella lotta contro i tumori e oggi a capo di un gruppo di medici che ha di recente pubblicato su “Oncogene” uno studio sui meccanismi di resistenza alle terapie delle cellule cancerogene.
“L’impegno dell’associazione sul territorio – continua la professoressa Amato – è cresciuto negli anni e si è tradotto in diverse manifestazioni tra cui mi piace ricordare l’istituzione di una Targa A.N.D.E. da consegnare annualmente a donne che si distinguono nel loro campo. Tra le premiate: il magistrato Anna Maria Palma, la direttrice del Museo delle Marionette Janne Vibaek Pasqualino, la Sovrintendente Adele Mormino, l’imprenditrice anti-racket Pina Grassi, la manager Josè Rallo, la giornalista Sabrina Petyx, la regista Emma Dante, la parlamentare europea Sonia Alfano, la start-up innovativa Orange Fiber, la sindaca Giusi Nicolini, la ricercatrice Matilde Todaro che la mia past president. E ancora: le giornaliste Laura Anello e Marina Turco ed inoltre la collaborazione con l’Efebo d’Oro, il festival internazionale di cinema e narrativa. Intanto, quest’anno, la targa andrà a Fiammetta Borsellino e all’attrice palermitana Rori Quattrocchi, candidata al David di Donatello con il film Nostalgia”.
Tra le iniziative ancora: le manifestazioni a sostegno del riequilibrio di genere, gli incontri coi sindaci e presidenti della Regione candidati nelle tornate elettorali e poi il progetto “Ande per la Scuola” che – racconta – dal 2023 sarà intitolato alla professoressa Lucia Aliffi, nostra socia storica scomparsa di recente a cui va il nostro ringraziamento e la nostra memoria per il lavoro svolto in tutti questi anni”.
Ma adesso l’attenzione dell’associazione è puntata sul convegno in programma sabato 27 maggio, cui parteciperanno esponenti di spicco della politica e delle istituzioni tra cui Pier Ferdinando Casini, Presidente dell’Unione Interparlamentare Italiana, Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, sindaco di Palermo. Organizzazione che prevede una tavola rotonda cui prenderanno parte studiosi ed esperti dell’autonomia differenziata che illustreranno le ricadute sul territorio della nuova autonomia targata Calderoli. Tra gli invitati: il professore Guido Corso, emerito di diritto amministrativo università di Roma Tre, il professore Alessandro Morelli, ordinario di diritto pubblico università degli studi di Messina e direttore della rivista “Diritti regionali e il professore Giuseppe Verde, ordinario di Diritto Costituzionale università degli studi di Palermo e componente del CLEP (Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni) istituito con Decreto del Presidente del Consiglio del 23 marzo 2023. A moderare il dibattito ci saranno due giornalisti: Cecilia Primerano, caposervizio redazione politica del TG1 RAI e Claudio Reale del TGR Sicilia.
“Il nostro obiettivo – conclude Marianna Amato – è mettere la Sicilia al centro di questa discussione sull’autonomia differenziata, proprio in virtù del suo statuto speciale e cercare di capire quali saranno le ricadute sul nostro territorio. Ci serve comprendere e per farlo è necessario mettere a confronto più voci a prescindere dagli schieramenti politici. La scuola, la sanità, l’economia sono tutti settori strategici sui quali una riforma di tale portata potrebbe avere un impatto radicale. il nostro auspicio è che si vada nella direzione di un miglioramento dei servizi e delle competenze dei cittadini. Noi vogliamo capire cosa succederà domani e al termine del convegno stileremo un documento con dei punti strategici e difesa dei diritti dei cittadini che sarà presentato al Parlamento nazionale per tutelare e difendere i territori del Sud che temono maggiormente l’autonomia differenziata”.