La Flc Cgil di Palermo esprime la propria vicinanza e solidarietà, anche a nome di tutti i dirigenti scolastici iscritti all’organizzazione, alla dirigente scolastica dell’Ic Calderone di Carini, Claudia Notaro, e a tutta la comunità scolastica per la violenta aggressione subita ieri.
A fine lezioni, poco dopo le 13, la mamma di una alunna aveva chiesto spiegazioni in merito a un rimprovero rivolto da una professoressa alla figlia. Ne è nato un alterco con urla, spintoni, banchi spostati. E la dirigente, intervenuta per sedare gli animi, è stata colpita con violenza riportando un trauma contusivo, refertato dopo il trasporto in ambulanza al pronto soccorso.
“La violenza non deve mai essere ammessa nei contesti di una società civile e non può trovare spazio all’interno delle istituzioni scolastiche, che sono i lunghi per antonomasia della crescita e della formazione civile e culturale dei cittadini del domani – dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino- La violenza e l’ignoranza si combattono con l’educazione e la formazione continua: è questa la nostra missione, è questa la speranza di un futuro migliore”.
Non è la prima volta che nel mondo scolastico si verificano aggressioni. Solo per fare un esempio, nell’ottobre 2019 a Palermo, un docente è stato schiaffeggiato dalla madre di una alunna. E’ successo alla scuola media Borgese di piazza Contardo Ferrini, a Pallavicino, dove le volanti sono intervenute su segnalazione del personale scolastico. Secondo una prima ricostruzione a scatenare l’aggressione sarebbe stato l’invito fatto dal docente a una sua studentessa tredicenne a non interrompere la lezione e a non uscire dall’aula senza autorizzazione. Un “invito” che la giovane, con il suo comportamento, avrebbe declinato più volte.
Per riportarla al suo posto il professore di storia e geografia, l’avrebbe presa sotto braccio per accompagnarla dal corridoio fino al banco. A quel punto la ragazza sarebbe uscita urlando dalla classe per telefonare alla madre: “Mi ha messo le mani addosso, vieni subito”.
La madre della studentessa, scortata dalla nonna, era arrivata di gran corsa alla scuola media Borgese. Quindi aveva superato la sicurezza, dirigendosi nell’aula e senza chiedere conto e ragione al docente l’avrebbe schiaffeggiato con violenza. I colleghi e il personale Ata, avendo capito la situazione, avevano subito contattato il 113 cercando nel frattempo di riportare la calma.