E’ entrato nel castello di Caccamo e ha preso un spada medievale iniziando a minacciare quanti si trovavano dentro. Sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a bloccarlo e portarlo in caserma. L’ennesima intemperanza del giovane immigrato che si trova in una comunità nel comune è costata chiara.

Gli arresti domiciliari

Il gip di Termini Imerese ha disposto gli arresti in carcere. “Sono dispiaciuto che un giovane, con una intera vita davanti a sé, si sia reso artefice di azioni gravi, quali il furto aggravato, la resistenza a pubblico ufficiale e l’evasione ripetuta dagli arresti domiciliari – dice il sindaco di Caccamo Franco Fiore – Purtroppo la situazione che si era venuta a creare non era più sostenibile. Il giovane è stato processato ancora una volta per direttissima ed il Giudice ha disposto la custodia in carcere. Mi auguro che lo Stato possa attuare strumenti rieducativi per consentirgli di riparare agli errori commessi e diventare un buon cittadino, o che possa essere curato se affetto da disturbi psichici”. Era l’ennesimo episodio che vedeva protagonista il giovane immigrato della Guinea, ospite della cooperativa Azione Sociale.

L’intervento dei carabinieri

Lo scorso 15 febbraio, in tarda mattinata, il ragazzo si era introdotto all’interno del Castello di Caccamo. Dopo essersi diretto nelle sale del Museo delle Armi Antiche, ha rotto il vetro di una delle teche e si è impossessato di una spada in ferro e di un copricapo tipo cilindro d’epoca.

I Carabinieri della Stazione di Caccamo sono intervenuti immediatamente sul posto, hanno identificato e tratto agli arresti il giovane, recuperando la refurtiva e consegnandola al Sindaco che ha sporto regolare denuncia. Quanto successo ha creato molta preoccupazione sia tra i dipendenti comunali in servizio al castello che nella cittadinanza. Il giovane, che in precedenza era già segnalato alle autorità per aver tentato di rubare delle biciclette e per aver molestato delle ragazze, non ha rispettato la misura degli arresti domiciliari imposta dal Giudice e, dopo diverse evasioni, il magistrato ha disposto la traduzione in carcere.