Va a Lara Sirignano la XXV edizione del Premio giornalistico Mario Francese, nel giorno della ricorrenza della nascita di Mario Francese (6 febbraio 1925). La cerimonia di premiazione è stata presentata da Lidia Tilotta, giornalista Rai del Tgr Sicilia. Domenico Iannacone è il vincitore del Premio Giuseppe Francese. Al Liceo Sciascia-Fermi di Sant’Agata di Militello, per il cortometraggio La voce del futuro, il premio Mario e Giuseppe Francese riservato alle scuole.
Uno scritto di Mario Francese è stato letto da Lidia Tilotta in apertura, ed è stata proiettata un’intervista a Giuseppe Francese, unica testimonianza di un suo intervento pubblico.
Rivolgendosi agli studenti presenti in platea, Lara Sirignano ha parlato delle difficoltà vissute da chi esercita oggi la professione giornalistica, specie nel suo ambito di pertinenza, la cronaca giudiziaria: “L’accesso agli atti è sempre più ostacolato – ha detto la cronista dell’Ansa – Vengono posti paletti ai magistrati ma anche ai giornalisti, dietro l’alibi di valori sacrosanti – la presunzione di innocenza – che non si tutelano però provocando un’informazione annacquata. Ai ragazzi consiglio di informarsi bene, nei posti giusti, che spesso non sono i social. Se vi viene voglia di fare questo lavoro non fatevi ostacolare da chi dice che la professione è morta. Non diventerete ricchi, ma il giornalismo resta il mestiere più bello del mondo”.
Le motivazioni del premio a Lara Sirignano sono state rese note da Franco Nicastro, consigliere regionale dell’Ordine e componente della Commissione del Premio Francese: “Per avere interpretato la cronaca giudiziaria con un metodo che unisce precisione, indipendenza, tempestività e impegno civile. Attraverso un giornalismo dallo sguardo profondo ha offerto una costante testimonianza professionale con inchieste e reportage sulle più importanti operazioni antimafia”. Il premio è stato consegnato da Roberto Gueli, presidente dell’Ordine dei giornalisti Sicilia. Lara Sirignano segue a Mario Barresi, vincitore nel 2022.
A Domenico Iannacone il Premio Giuseppe Francese, consegnato da Riccardo Arena, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. “Con una narrazione che recupera la migliore tradizione del giornalismo italiano – la motivazione letta dal presidente della Commissione del premio, Gaetano Savatteri – esaltando echi che richiamano il cinema neorealista e l’inchiesta pasoliniana, Domenico Iannacone inserisce elementi di comprensione umana al reportage sociale con una speciale attenzione alle latitudini meridionali del Paese”.
“Combattete il vostro sogno”, il messaggio di Iannacone agli studenti. Iannacone racconta il giornalismo vissuto come sfida, richiamando il tema dell’edizione di quest’anno del Premio, “Andare. Vedere. Raccontare. La sfida del giornalismo”, parla delle sue difficoltà iniziali, della marginalità. “La percezione di avere tutto contro, vi diranno di mollare. Ma siamo noi adulti che abbiamo perso il contatto con le giovani generazioni. È il mestiere di giornalista invece a chiederci il contatto con la realtà. E soprattutto è il mestiere di giornalista a chiederci onestà”.
Durante la manifestazione, è stato conferito il Premio Francese alla memoria di Andrea Purgatori. Ospite dell’edizione 2023-24 del Premio Francese è stato l’attore Edoardo Purgatori, figlio di Andrea, che ha dialogato col giornalista Felice Cavallaro. È stata sottolineata la pertinenza tra l’attività di Andrea Purgatori, il suo modo di intendere il giornalismo, e il tema dell’edizione di quest’anno. “Fare il giornalista-giornalista – secondo Edoardo Purgatori – implica il contatto umano. Bisogna guardare negli occhi gli interlocutori, cosa che mio padre ha fatto. Lui ha semplicemente raccontato i fatti. Non è facile quando si è soli e quando i riflettori non sono puntati sull’accaduto”.
Le motivazioni del Premio Francese alla memoria di Andrea Purgatori sono state lette da Felice Cavallaro, componente della Commissione: “Portato via da una rapida malattia nel luglio 2023, il nome di Andrea Purgatori resta impresso nell’albo d’oro del giornalismo per l’impegno civile che lo ha contraddistinto in tante inchieste. A cominciare da quella sulla strage di Ustica, una tenace battaglia combattuta contro i depistaggi e “il muro di gomma”. Cronista al Corriere della Sera nella Roma del delitto Pasolini e delle rivolte dei movimenti extraparlamentari, ha poi lasciato il segno nel cinema con le sue sceneggiature, in libreria con saggi e romanzi, in tv con approfonditi reportage”.
“Andare. Vedere. Raccontare. La sfida del giornalismo” è stato anche il tema del concorso cinematografico che rappresenta la sezione del Premio Mario e Giuseppe Francese riservata alle scuole, vinta dal Liceo Sciascia Fermi di Sant’Agata di Militello per il cortometraggio La voce del futuro.
Riconoscimenti anche per le altre sette scuole finaliste, Archimede (Messina) per il video L’onorevole, l’uomo d’onore, l’onesto; Benedetto Croce (Palermo) per il video Il passo dell’onda; Calvino-Amico (Trapani) per il video Io sento, io vedo, io parlo; Danilo Dolci (Palermo) per il video L’opera dei pupi antimafia; Minutoli (Messina) per il video Verità di ieri e di oggi; Rosina Salvo (Trapani) per il video Il mestiere di giornalista tra ieri e oggi; Vittorio Emanuele III (Palermo) per il video Odio l’indifferenza.
La commissione che ha valutato i lavori, presieduta da Gaetano Savatteri e composta da Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Silvia Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta, de La voce del futuro ha apprezzato l’approfondimento “sulla convivenza tra giornalismo e intelligenza artificiale”. “La dignità di una notizia di fronte a clic e follower – si legge nelle motivazioni della Commissione – Interrogativi profondi sono al centro de La voce del futuro che affronta con maturità e una narrazione semplice il tema dell’intelligenza artificiale cogliendone potenzialità e limiti soprattutto nell’ambito del giornalismo oggi messo in difficoltà anche dal controverso mondo dei social”.
Durante la manifestazione due momenti musicali curati dall’Orchestra jazz della fondazione The Brass Group, con il maestro Riccardo Randisi al piano e la cantante Kate Worker.