Dopo il voto alla Camera sul ddl Calderoli e al Senato sul Premierato, l’Istituto Demopolis ha analizzato gli orientamenti degli italiani sulle 2 riforme. Il 51% si dichiara favorevole all’elezione diretta del Premier, il 44% contrario. Sull’altro versante, appena il 42% condivide l’Autonomia Differenziata, che risulta non gradita al 49% degli italiani.
L’opinione pubblica è di fatto spaccata a metà, con una propensione leggermente più favorevole al Premierato e una maggioranza relativa dei cittadini perplessa sugli effetti dell’Autonomia differenziata.
Le parole di Vento
“Le distanze sui 2 temi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – sono sempre più profonde nel sistema politico. L’indagine evidenzia una netta e crescente polarizzazione tra gli elettori dei partiti di maggioranza e di opposizione, anche se con alcune significative differenziazioni”.
Si dichiara favorevole al Premierato il 90% degli elettori di Fratelli d’Italia, il 78% di Forza Italia, il 67% di chi vota Lega. Minimale, sotto il 20%, la propensione di chi sceglie M5S e PD.
Sull’altro versante, le differenze risultano più evidenti anche in seno al fronte di maggioranza: apprezzano l’Autonomia più di 8 simpatizzanti su 10 della Lega, 2 elettori su 3 di Fratelli d’Italia, ma appena il 48% di chi vota Forza Italia. Il consenso alla riforma crolla al 16 e al 9% tra gli elettori di PD e M5S.
I dati
L’Istituto Demopolis ha analizzato pregi e difetti dell’elezione diretta del Capo del Governo nella percezione dei cittadini: il 48% ritiene positiva la possibilità di scegliere direttamente chi guiderà il Paese, immaginando una maggiore stabilità e governabilità per 5 anni.
Forti sono però anche i timori sugli effetti della riforma costituzionale: il 44% segnala il rischio di eccessiva concentrazione del potere nelle mani del Premier, 4 italiani su 10 ritengono negativa l’eventuale riduzione dei poteri e delle funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica.
È comunque, per il momento, la legge sull’Autonomia differenziata a preoccupare maggiormente parte dell’opinione pubblica. Nella percezione del 48% degli italiani, intervistati da Demopolis, l’attuazione concreta della riforma avrà effetti negativi sulla qualità dei servizi pubblici nella loro regione. Le valutazioni positive si differenziano profondamente nelle varie aree del Paese: raggiungono il 60% di chi vive al Nord, ma solo il 34% nel Centro Italia ed appena il 19% di chi risiede al Sud e nelle Isole.
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