Non un vero e proprio ascensore realizzato secondo le complesse regole che governano gli impianti nei condomini e negli uffici. Quello precipitato a Palermo causando il ferimento di due donne, una delle quali grave, e due bambini, era un impianto realizzato da un artigiano del quartiere.
Inseguito dai giornalisti nei pressi dell’abitazione dove ascensore artigianale è precipitato in via Mura di San Vito a Palermo. l’uomo ha provato a difendersi: “l’ho fatto io” ha confermato ma aggiungendo “non era pericoloso”.
Francesco Paolo Desio è il fabbro autore dell’ascensore nella palazzina di via Mura San Vito al numero civico 7, dove nella notte tra sabato e domenica quattro parenti sono rimasti feriti. L’uomo si difende sostenendo la sicurezza della sua opera. L’ascensore che collegava i piani della palazzina, con la scala interna ormai non più utilizzata, però è crollato dal primo piano con dentro quattro persone, Michelina B. 71 anni; Anna L. 32 anni; una ragazzina di 13 anni e il fratellino di 7. Le due donne hanno riportato fratture alle gambe.
La donna di 32 anni è più grave mentre i ragazzi sono stati ricoverati al Cervello solo per controlli. La donna di 71 anni si è fratturata entrambe le gambe ed è stata operata d’urgenza all’ospedale Civico la stessa notte.
Nella stessa struttura è ricoverata anche la madre dei bambini con le gambe fratturate. Nessuna delle due è in pericolo di vita confermano dall’ospedale. Secondo quanto raccontato dai due anziani ai poliziotti, che indagano, il figlio e la nuora erano andati a trovarli sabato sera con i tre figli. Il terzo fortunatamente non era salito nell’ascensore. A lanciare l’allarme era stato proprio il fabbro che per uscire dall’abitazione è stato soccorso dai vigili del fuoco per scendere dal secondo piano. L’uomo ha sentito il tonfo e ha chiamato i soccorsi.