Riuscivano a sopravvivere perché, seppure precari, attingevano a diversi bacini lavorativi ma con l’approvazione dell’articolo 19 della Finanziaria regionale, questa possibilità gli è preclusa. E’ il caso dei circa 40 lavoratori precari appartenenti ai bacini dei “LSU e PIP”, forestali, consorzi di bonifica, trattoristi dell’Esa, cantieri di servizio e, lavoratori “PIP” dell’Ente Vivaio Viti americane e dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia.
Questi lavoratori si rivolgono al governo siciliano e chiedono la modifica dell’articolo 19 delle legge Finanziaria. “Il nostro accorato appello – dichiarano i lavoratori agricoli forestali e consortili di Sicilia – è rivolto al governatore della Sicilia Crocetta e all’assessore dell’Agricoltura Cracolici, affinchè si impegnino a trovare nell’immediato la soluzione migliore per ristabilire la posizione lavorativa dei 40 precari storici più anziani d’Europa, oggi, più che mai, costretti con questa norma a vivere al di sotto della soglia di povertà.
“E’ assurdo –continuano i lavoratori- che la politica di un governo di centrosinistra, che dovrebbe tutelare i più deboli, oggi, con decisioni che non comprendiamo, emana norme che incidono nel campo dei rapporti di lavoro: finalizzate all’estromissione del soggetto dal posto di lavoro. Restituiteci la dignità che dà il lavoro.”