“Da sindacato maggiormente rappresentativo nel comparto Enti Locali, sentiamo forte l’esigenza di rivolgere un appello ai candidati alla Presidenza della Regione Siciliana affinchè inseriscano nei loro programmi e nelle loro priorità le vertenze che da anni attanagliano il settore mettendo a repentaglio, la stabilità degli enti e livelli occupazionali ed i servizi più richiesti dai cittadini”. Lo scrive in una nota il segretario regionale del Csa Giuseppe Badagliacca.
PROVINCE – Gli enti di area vasta siciliani (Città Metropolitane e Liberi Consorzi) sono stretti in una morsa di interventi normativi e finanziari nazionali e regionali che ne mette in seria discussione la sopravvivenza. Occorre pertanto rivedere l’intero impianto garantendo l’autonomia finanziaria necessaria allo svolgimento di funzioni che, con la LR 15/2015, sono state non solo confermate rispetto alla LR 9/86, ma addirittura ampliate (soprattutto per quanto attiene alle tre Città Metropolitane), assicurando, in tale quadro, l’intangibilità delle dotazioni organiche, messe oggi in discussione,in aperta contraddizione con il ruolo degli enti stessi, dalla LR 27/2016, di fatto creando un perverso collegamento fra ingiustificabili tagli agli organici e stabilizzazioni del personale precario, superando quanto disposto dal comma 22 della stessa LR..
PRECARI – Occorre finalmente procedere nella concretizzazione dei piani di stabilizzazione resi possibili dalla vigente normativa nazionale, completando, entro e non oltre il 2018, l’assunzione del personale in atto utilizzato con contratti a tempo determinato e che di fatto, nella maggioranza degli enti, rappresenta ormai la colonna portante nell’erogazione dei servizi alla collettività, garantendo al contempo le prospettive occupazionali anche al personale LSU ed ASU.
POLIZIA MUNICIPALE – nel momento di massimo allarme per la tutela della sicurezza dei cittadini, la razionalizzazione delle risorse in campo diventa ineludibile. La P.M., viene ormai accoppiata nei servizi di controllo del territorio con le forze dell’ordine assumendo pari incarichi e responsabilità con il conseguente aumento del rischio personale, per questo non si può più rinviare l’aggiornamento della legge quadro siciliana (17/90) che porti finalmente la P.M. al passo con le nuove esigenze dei cittadini, riconoscendo finalmente le giuste tutele al personale nel rispetto delle finanze pubbliche. Vorremmo che da parte dei candidati a governare l’isola ci fosse la concreta consapevolezza che solo attraverso enti locali efficienti e strutturati si può andare incontro alle esigenze dei siciliani e del nostro territorio.
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