- La necessità di riformare la pubblica amministrazione e stabilizzare i precari degli enti locali
- Le richieste del sindacato Siad- Csa-Cisal all’assessore alle Autonomie locali Zambuto
- La riqualificazione del personale regionale
Si è tenuto questa mattina un incontro fra i rappresentanti del sindacato Siad-Csa-Cisal e il neo assessore
regionale alle Autonomie locali Marco Zambuto.
Il precariato negli enti locali e la riforma della pubblica amministrazione
“Abbiamo rappresentato all’assessore le emergenze da affrontare subito – dicono Giuseppe Badagliacca, Nicolò Scaglione, Angelo Lo Curto e Gianluca Cannella –. I precari da stabilizzare negli enti locali in dissesto o pre-dissesto, la vertenza Asu, la riforma della Polizia locale e quella della pubblica amministrazione, non più rinviabile, e la regolamentazione dello smart working. Abbiamo trovato in Zambuto un interlocutore attento e interessato ai problemi dei lavoratori, a cui abbiamo però chiesto un cambio di passo: basta con gli attacchi strumentali ai regionali, serve una concreta azione di rilancio della macchina amministrativa che deve passare anche da una riclassificazione finora rimasta lettera morta. Il personale regionale è sempre più risicato, bisogna avviare una nuova stagione di riqualificazioni e assunzioni che metta gli uffici nelle condizioni di garantire i servizi ai siciliani”.
Il rilancio della macchina amministrativa
Due settimane fa, l’assessore Zambuto aveva incontrato la segreteria generale del Cobas/Codir, rappresentata da Dario Matranga e Marcello Minio. Durante un colloquio, il sindacato ha potuto rappresentare all‘assessore le aspettative dei lavoratori rappresentati dalla prima organizzazione sindacale che potrebbero consentire, finalmente, il rilancio della macchina amministrativa, con beneficio dei lavoratori ma – soprattutto – dei cittadini siciliani che hanno diritto a un’amministrazione pubblica regionale moderna ed efficiente.
La polemica sui dipendenti regionali fannulloni
In tema di dipendenti regionali, lo scorso luglio una grande bufera era stata provocata dalle parole del governatore Musumeci che aveva, in pratica detto, che una Regione che non funziona perché l’80% dei dipendenti regionali “si gratta la pancia”.
Ne sono scaturite polemiche, critiche, proteste di piazza. Il Cobas Codir aveva anche querelato il governatore dopo quelle che erano state definite “accuse infamanti”.
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