“Grazie all’iniziativa di Cgil e Uil assieme alle categorie Funzione pubblica e Nidil Cgil e Uiltemp e Uil Fpl e alla mobilitazione dei lavoratori la vicenda dei precari Covid, che il governo dava per chiusa col finire dell’emergenza, è stata riaperta. Il protocollo proposto dall’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo è
un primo passo in questa direzione cui devono seguire subito contenuti concreti in termini di tempistica e di percorso”. Lo scrivono in una nota congiunta i segretari di Cgil e Uil regionali Alfio Mannino e Luisella Lionti.
I due esponenti sindacali sottolineano che “per potere parlare di svolta occorrono fissare alcuni elementi: che vengano intanto stabilizzati subito coloro che hanno raggiunto i requisiti, che vengano indicati Asp per Asp tempi certi per i bandi di concorso previa ricognizione del fabbisogno, che vengano concordati i criteri per la riserva per chi ha lavorato nei mesi della pandemia in tutti i ruoli compreso quelli amministrativi e tecnici, che i concorsi già avviati tengano conto delle novità concordate e intervenute, che vengano prorogati in attesa dei concorsi i contratti a partire da quelli del personale sanitario, senza il quale il sistema pubblico che si è retto
anche sul loro lavoro rischia di andare a rotoli”.
Mannino e Lionti dicono che “la macchina grazie alla nostra mobilitazione si è messa in moto ma affinché la risposta possa essere ritenuta soddisfacente si deve ora procedere in fretta in modo da chiudere positivamente questa vertenza nel più breve tempo possibile”.
Sulle note dei Cento Passi che ricordano Peppino Impastato, i precari Covid della sanità siciliana, hanno protestato il 14 marzo a Palermo, attraversando in corteo quel piccolo tratto di strada che separa Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale, da Palazzo dei Normanni, l’Ars.
Alla manifestazione ha partecipato anche il Pd: “Non potevamo essere altrove, visto che la difesa e il potenziamento della sanità pubblica è uno dei pilastri della nostra idea di Paese”, dice Sergio Lima, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Partito democratico. “Il governo regionale, lo stesso che ha inopinatamente dato parere positivo al progetto di autonomia differenziata che si tradurrà in ulteriori riduzioni di risorse per la sanità della nostra regione, sblocchi i concorsi e garantisca l’operatività e la continuità lavorativa dei circa 2000 precari emergenza Covid”, ha concluso Lima.
Dimettetevi”, “vergogna”, “vogliamo lavorare”: sono gli slogan urlati dalle centinaia di precari Covid che hanno protestando davanti a Palazzo dei Normanni. Il portone era presidiato dalla polizia. I precari hanno chiesto la proroga dei contratti, scaduti a fine febbraio, e la stabilizzazione. In piazza le bandiere di Cgil e Uil. In uno striscione c’è scritto: “Ossessionati a creare disoccupazione, tu Schifani noi schifiati”.
Accogliendo la richiesta dei precari Covid che hanno manifestato davanti a Palazzo dei Normanni chiedendo la proroga dei contratti scaduti a fine febbraio, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha ricevuto una delegazione nel suo ufficio, in Torre Pisana. Galvagno ha aperto la riunione ai capigruppo. A farsi portavoce della richiesta d’incontro è stato il deputato-questore del Pd, Nello Dipasquale che ha parlato con i manifestanti davanti al Palazzo, col presidente Galvagno che ha dato la sua immediata disponibilità.