“Le dichiarazioni dell’assessore Lantieri confermano l’inadempienza del governo sulle procedure di mobilità per il personale delle ex Province, previste dalla legge regionale 27/2016, che avrebbero permesso l’avvio delle stabilizzazioni per i precari”.
E’ dura la presa di posizione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che in una nota non le manda a dire alla titolare dell’assessorato alla Funzione pubblica della autonomie locali.
Lantieri, attraverso delle dichiarazioni rilasciate al Giornale di Sicilia, ha ricordato che ‘non abbiamo recepito la riforma nazionale e non abbiamo predisposto il trasferimento’, così ha detto: “Su questi aspetti siamo in ritardo e abbiamo giustamente bloccato le stabilizzazioni dei Comuni che potevano invece già procedere”.
L’emendamento in questione stralciato da Ardizzone che ha sostenuto che non era passato dalla commissione di merito in realtà era stato approvato dalla Seconda comm. così come i disegni di legge sui debiti fuori bilancio e sul rendiconto generale della Regione, che sono stati incardinati ma ieri l’aula è andata deserta.
“L’assessore – dice Ardizzone – cerca di porre rimedio a questo mancato adempimento con un irrituale emendamento all’assestamento di bilancio (tra l’altro privo di relazione tecnica), che insieme al rendiconto, a seguito del giudizio di parifica della Corte dei conti, invece, costituisce una priorità, essendo un atto dovuto per l’Assemblea regionale”.
“Non riesco a comprendere il motivo – prosegue il presidente – per il quale il governo, se ha avvertito la necessità di un intervento legislativo, non abbia predisposto un apposito disegno di legge. Non vorrei pensare si tratti solamente di uno spot elettorale che, oltre a illudere i precari, cerchi di scaricare responsabilità e ritardi propri sulle istituzioni parlamentari”.
“Invito, pertanto, il governo – conclude – a farsi promotore di un disegno di legge autonomo, accompagnato dalla relazione tecnica, per il successivo inoltro alla competente commissione legislativa di merito”.