“La disillusione può essere peggiore dell’illusione e questo per noi è inaccettabile, soprattutto se si tratta della vita e del futuro professionale di 4.571 lavoratori Asu. Ci auguriamo che le controdeduzioni che la Regione ha inviato al Mef permettano di andare oltre i rilievi del Mef, ma siamo convinti che sia necessario tenere aperto il confronto nel caso in cui ci fossero altri limiti da considerare e superare”. A dirlo i segretari generali della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, che oggi hanno partecipato alla videoconferenza organizzata dall’Assessorato al Lavoro guidato da Antonio Scavone, in merito alle criticità evidenziate dal Governo nazionale sull’articolo 36 della Legge di Stabilità regionale 2021 che riguarda la stabilizzazione degli Asu.
I rilievi del Mef riguardano: la copertura finanziaria, specificata dalla norma solo fino al 2023 e per questo giudicata “insufficiente”; una probabile assenza di competenza da parte della Regione, trattandosi di materia statale disciplinata dal TUEL; l’ipotesi che l’applicazione della norma possa essere in conflitto con l’articolo 81 della Costituzione che tutela il principio dell’equilibrio di bilancio e, infine, un possibile contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, in quanto la sua applicazione darebbe vita a una disparità di trattamento con altri lavoratori percettori di reddito.
“Riteniamo che il problema più urgente sia quello di natura contabile-finanziaria, nella parte in cui il governo nazionale contesta l’assenza della storicizzazione della spesa, che noi avevamo chiesto più e più volte già durante la discussione della norma all’Ars, e il possibile pregiudizio che si può arrecare ai bilanci degli enti locali. Serve subito un intervento deciso per risolvere questo aspetto e, soprattutto – concludono Cappuccio e Montera -, un’interlocuzione decisa con Roma per ribadire, come ci ha assicurato l’assessore, che l’intenzione che stiamo perseguendo è quella di mettere fine a una bruttissima pagina di precariato”.
“A fine anno non sarebbe stato più possibile prorogare il contratto ai 4571 lavoratori Asu. Per questo dopo oltre vent’anni anni di attesa, l’Ars con una norma aveva finalmente dato il via libera alla loro stabilizzazione. Ma il Mef ha sollevato una serie di questioni che rischiano adesso di bloccare questo percorso. E non lo possiamo permettere”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, dopo l’incontro chiesto proprio dall’assessore Scavone per illustrare le controdeduzioni della Regione “argomentate e condivisibili”.
E il leader della Uil ha aggiunto: “Questi lavoratori garantiscono la funzionalità di più della metà dei Comuni siciliani, senza di loro si andrebbe al collasso. E’ necessario attivare un confronto ma soprattutto che ci sia la volontà di superare tutti gli ostacoli per trovare una soluzione positiva e garantire un futuro a questi lavoratori”.
(nella foto di repertorio una manifestazione di protesta dei precari Asu)