Una tavola rotonda tra magistrati, poliziotti, carabinieri e psicologi chiamati ciascuno a raccontare le proprie esperienze per misurarsi sulle difficoltà che ci si trova ad affrontare quando si hanno di fronte persone fragili, magari bambini o giovani donne, che hanno subito abusi e violenze o sono state testimoni di reati. Si è svolto questa mattina, nella caserma “Pietro Lungaro” della polizia di Stato, a Palermo, l’incontro organizzato dall’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana “A domanda risponde: confronto sulle prassi psico-forensi nell’ascolto di vittime vulnerabili”.
L’evento, promosso dal Gruppo di lavoro di psicologia forense istituito dall’Ordine regionale, è inserito nella programmazione delle attività di informazione e formazione professionale alla luce dei diversi protocolli stipulati con diverse Procure siciliane.
Sul palco dell’aula magna della caserma Lungaro si sono avvicendati Giulia Amodeo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale del dipartimento “fasce deboli”, Vera Cuzzocrea, psicologa e giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Roma nonché consigliere dell’Ordine degli psicologi del Lazio, Vincenzo Nuzzo, psicologo e psicoterapeuta componente del Gruppo di lavoro di psicologia forense, Ignazio Russello, ispettore superiore della polizia di Stato-IV sezione investigativa della squadra mobile di Palermo “Reati sessuali e in danno di minori” e il capitano Giada Conti, comandante dei carabinieri del Nucleo operativo Piazza Verdi e coordinatrice della Rete antiviolenza dell’Arma di Palermo. A moderare il dibattito Antonella Luppino che, oltre ad essere psicologa e psicoterapeuta, è anche coordinatrice del Gruppo.
Il confronto
I diversi interventi degli esperti coinvolti, portatori delle proprie esperienze professionali maturate sul campo, hanno permesso un dialogo concreto sul tema in un’ottica interdisciplinare volto a migliorare in maniera sinergica l’apporto di ciascun professionista nella trattazione dei casi più complessi. Sono infatti diversi gli “attori” che vengono coinvolti nel momento in cui si verificano determinati fatti, legati ad eventuali ipotesi di reato, ed ognuno, con la propria professionalità e il proprio vertice di osservazione, può e deve apportare il proprio contributo a tutela delle vittime fragili e vulnerabili.
A fare gli onori di casa Leopoldo Laricchia, questore di Palermo, presente per i saluti istituzionali insieme a Gaetana D’Agostino, presidente dell’Ordine degli psicologi Regione Siciliana, Ausilia Finocchiaro, dirigente della IV sezione investigativa della squadra mobile di Palermo, Laura Vaccaro, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Claudia Caramanna, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Palermo e il magistrato Danilo Angelini che ha sostituito il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, assente per motivi istituzionali.
D’Agostino “Un momento di confronto multidisciplinare”
“L’incontro – dice la presidente D’Agostino – è stato fortemente voluto per proseguire il lavoro del nostro Ordine a tutela della professione e dei colleghi impegnati in un settore tanto delicato come quello delle prassi psico-forensi. L’obiettivo era quello di creare un momento di confronto multidisciplinare con la magistratura, gli agenti di polizia giudiziaria e tutte le altre figure coinvolte in questi processi. La professionalità dello psicologo acquisisce sempre maggiore rilievo e questo ci impegna a dover garantire una formazione specifica ai nostri iscritti. Da qui l’idea di firmare dei protocolli d’intesa con le Procure per assicurare un’azione sempre più qualificata in relazione ai bisogni del sistema giustizia e della collettività”.
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