Rilanciare il tavolo Anci, Regione, sindacati per gestire il sostegno all’inclusione attiva (Sia), la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà e per aprire una discussione sulle misure strutturali da mettere in campo per far fronte al crescente impoverimento di larghe fasce della popolazione.
E’ una necessità “ineludibile” per lo Spi Cgil regionale ma anche per il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che è intervenuto oggi al convegno organizzato dal sindacato nell’ambito della festa regionale di LiberEtà in corso fino a domani a Enna. E’ stato proprio Orlando a sottolineare che a Palermo, per usufruire di una misura per la quale sono stanziati per l’intera Sicilia 112 milioni per un anno, sono già state presentate 10 mila domande e gli operatori degli sportelli, che dovranno prenderle in carico, sono solo 24.
“E’ una situazione che giustamente preoccupa le amministrazioni locali– ha commentato il segretario generale dello Spi Sicilia, Maurizio Calà- e la proposta di Orlando di un alleanza contro la povertà, a partire dal rilancio del tavolo regionale, mi sembra opportuna. Il tavolo – ha aggiunto- dovrà mettere insieme tutti gli attori sociali per rilanciare la governance territoriale e aprire una discussione generale sulla povertà che approdi a misure specifiche regionali. Oggi – ha rilevato Calà- ci troviamo solo a gestire misure nazionali come il Sia , che peraltro non riguarda i pensionati. Questo va fatto, ma occorre anche andare oltre garantendo misure strutturali contro la povertà che riguardino tutti, anche gli anziani”.
L’assessore alla famiglia Giancluca Miccichè, intervenendo al convegno ha dato la disponibilità del governo al rilancio del tavolo sulla povertà. Nel corso dell’iniziativa il docente universitario Cristiano Gori ha rilevato che “il Sia è comunque un’opportunità che non va sprecata”. “Si tratta di una partita delicata- ha rilevato Vera Lamonica, della segreteria nazionale dello Spi e della Cgil, nelle conclusioni- nella quale anche i sindacato deve rimettersi in gioco assumendo ruolo contrattuale. L’intervento sulla povertà – ha aggiunto- deve rilanciare il welfare locale in modo da creare nuova occupazione e bloccare l’impoverimento. In Italia- ha sottolineato Lamonica- si rischia anche che sparisca il welfare pubblico”.