Sferracavallo, la postazione decentrata della discordia. Stiamo parlando degli uffici comunali dell’omonima via di Palermo, chiusi di recente in maniera definitiva per esigenze economiche ed amministrative relative al funzionamento della macchina comunale, anche se la struttura in questione aveva perso già da tempo la sua operatività. Un punto nevralgico per i residenti dei quartieri della zona, costretti adesso a recarsi in via Eleonora Duse, unico punto di riferimento rimasto per l’intera VII Circoscrizione. Un vero e proprio viaggio della speranza per chi non è dotato di un mezzo proprio o ha difficoltà di movimento, vista l’assenza di veri e propri collegamenti pubblici. Fatto che ha provocato una reazione a livello cittadino, con il lancio di una petizione popolare per chiedere la riapertura della struttura.
I cittadini: “Rimasti senza punto di riferimento”
Fra questi c’è Santo Biondo, residente di via Gioberti, che denuncia le difficoltà vissute dopo la chiusura del plesso. “E’ da circa sessant’anni che esiste questa postazione. Non sappiamo il motivo della sua chiusura. I signori che ci rappresentano non hanno fatto nulla per tenerla aperta. Si sono partiti via anche i computer. Ci sono tanti quartieri rimasti senza un punto di riferimento”.
Il problema principale è relativo alla mancanza di postazioni decentrate per le borgate marinare della VII Circoscrizione, in particolare per l’area di Sferracavallo, collegata al centro da due sole linee Amat, ovvero la 628 e la 616, le quali hanno tempi di latenza abbastanza elevati. Fatto sottolineato anche da Fabio Cocchiara, residente del quartiere Marinella. Un servizio al quale si unisce la metropolitana, con la fermata di Tommaso Natale, ancora priva del proprio parcheggio, che collega quella di San Lorenzo Colli con un treno ogni trenta minuti.
“E’ una decisione scriteriata – evidenzia -. La popolazione del quartiere è cospicua. La VII Circoscrizione è la prima per territorio, la quarta per popolazione. Il danno è enorme. Questa postazione costituiva un punto di riferimento per anziani e persone non dotati di auto o moto. Tra l’altro, i collegamenti con i mezzi pubblici con la sede di via Eleonora Duse sono pressochè inesistenti. Il problema è che si teme che questa sia stata una decisione politica a tavolino. Il personale che c’era era sufficiente. Probabilmente non lo era in via Duse e per questo hanno spostato il personale. Si è creato questo comitato spontanea. Per l’esperienza che abbiamo in Italia, le cose che muoiono difficilmente risolvono, ma noi lotteremo con tutte le nostre forze.
Aiello (M5S): “Decisione scellerata, ripristinare postazione”
Una causa presa a cuore dal consigliere della VII Circoscrizione Simone Aiello. “Era l’ultimo avamposto dello Stato. Questa decisione è scellerata perché causerà molti problemi, specialmente agli anziani e alle persone che non hanno un’automobile. Perché raggiungere via Duse è quasi impossibile. In autobus si scende un po’ lontani e bisogna fare un tratto a piedi, in una strada senza marciapiedi, pericolosissima specialmente per gli anziani.
“Questa amministrazione, che ha deciso la sua chiusura – prosegue -, deve rimediare e deve trovare il modo di trovare una nuova sede perché il territorio non può essere ancora penalizzato. Sul comitato che è stato costituito, non possiamo che essere contenti che i cittadini comincino a reagire. Un gruppo nato per questo motivo, per dare un segnale al sindaco e all’assessore Falzone. Ciò affinché si trovi una soluzione per il territorio. Non possiamo restare nell’abbandono”, ha chiosato Simone Aiello.
La replica dell’assessore Falzone
Intervenuto durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda venerdì 18 novembre, l’assessore al Personale Dario Falzone ha chiarito i motivi che hanno portato alla chiusura della postazione decentrata di Sferracavallo.”Tutto parte da una nota della Corte dei Conti che individua nei costi dei fitti del Comune uno degli elementi su cui su cui intervenire. La passata Amministrazione avevo individuato quella postazione come una postazione da chiudere perché appunto era un ufficio che non forniva il servizio che avrebbe dovuto fornire. Questo, naturalmente è chiaro che è una perdita per il territorio. Ma quando la Corte dei Conti individua i fitti come documenti del bilancio che deve essere risanato quando da tre anni viene chiusa e noi spendiamo 18.000€ per una struttura inutilizzata, è chiaro che nell’ottica di una riorganizzazione, quella postazione, ahimè, dovrà essere chiusa”.
Un restyling della macchina burocratica che ha portato al trasferimento dei dipendenti. “Quel poco che c’era è stato dirottato in via Duse per poter utilizzarlo al meglio. La carenza di personale e di specializzazione è certamente il motivo per cui stiamo cercando di riorganizzare la macchina amministrativa. Il personale è quello, non si forma dall’oggi al domani. Cosa che è stato anche oggetto di discussione al Consiglio della 7ª Circoscrizione, a cui anche chi era intervenuto prima anche il consigliere Aiello”.
Commenta con Facebook