L’annuncio della presenza di una persona positiva a bordo di un pullman di linea Palermo-Trapani della compagnia Segesta ha fatto scattare il panico. Il dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Trapani ha diramato un invito alla quarantena volontaria per chi è salito a bordo del pullman dal 27 all’8 agosto. Dopo aver ricostruito l’accaduto però è arrivata la precisazione da parte delle autorità sanitarie e il caso appare molto più circoscritto tanto che sarebbero già state contattate tutte le persone che potrebbero essere entrate in contatto con il viaggiatore positivo, una settantina.
La presenza di un viaggiatore positivo su un bus fra Palermo e Trapani ha causato la diffusione da parte della stampa di un messaggio dell’Asp di Trapani rilanciato anche dalla Protezione civile di Palermo che invitava tutti coloro i quali hanno usufruito di quella tratta fra il 27 luglio e l’8 agosto a mettersi in quarantena in attesa del tampone. “L’azienda – specifica Gaetano Vitello, dirigente della Segesta – ha fornito all’Asp tutti i nomi degli abbonati e delle persone che avevano prenotato online. Chi non aveva un titolo nominativo, però, deve segnalarsi spontaneamente”.
Su quanto accaduto interviene anche Asstra Sicilia, l’associazione datoriale, nazionale, delle aziende di trasporto pubblico. “Ferma restando la cautela necessaria e l’esigenza di mettere in atto tutte le azioni di prevenzione che sono sempre al centro dell’attività di tutte le aziende del Trasposrto pubblico locale, il messaggio fatto circolare è troppo generico e rischia di essere inutilmente allarmistico”. Lo dice il presidente, Claudio Iozzi. La Segesta, in particolare, non è una associata Asstra ma l’organizzazione tiene a precisare che le procedure ci sono e vanno eseguite correttamente in ogni caso.
“Esistono dei protocolli precisi validati dal Comitato Tecnico Scientifico per questi casi sugli autobus extraurbani. Protocolli ai quali le aziende del settore devono attenersi e, per quello che ci risulta nelle aziende associate, si attengono scrupolosamente. E’ sufficiente acquisire le autocertificazioni obbligatorie rilasciate dai passeggeri, verificare chi ha viaggiato nella singola corsa o nelle corse in questione (e non parlare dell’intera autolinea che, ovviamente, esercita più corse) con il passeggero trovato in seguito positivo e contattare gli interessati, come peraltro Asp e protezione civile stanno facendo”.
Secondo il presidente Asstra Sicilia, il messaggio che è stato inviato alla stampa, era troppo generico, allarmistico e rischiava di far scoppiare un panico ingiustificato. “La strada tracciata dalle linee guida è quella del ‘contact tracing’. La macchina della prevenzione deve evitare, così, di creare ulteriori danni scaricando, fra l’altro, sul TPL siciliano messaggi allarmanti e rischiando di creare ulteriori potenziali danni economici”. “Messaggi come questo vanno dati con cura e attenzione circoscrivendo l’allarme come le procedure messe in atto per tutti i viaggi sui bus extraurbani permettono di fare allo scopo di gestire l’epidemia parallelamente alla mobilità dei siciliani..Ricordiamo infatti come da protocollo nazionale – conclude il presidente di Asstra Sicilia –che i mezzi vengono giornalmente sanificati, si richiede autocertificazione ad ogni passeggero e si misura la temperatura prima di salire a bordo, con obbligo di mascherina e dispenser gel disinfettante per le mani presente a bordo”.
In serata arriva la nota dell’Asp di Palermo che fa chiarezza e dà indicazioni molto più precise “In riferimento alla notizia relativa ad un pendolare sulla tratta Trapani-Palermo delle Autolinee Segesta, riscontrato positivo al test per Covid19, l’Azienda Sanitaria Provinciale del capoluogo invita i viaggiatori residenti a Palermo e provincia che hanno usufruito della tratta Trapani-Palermo delle ore 5:40 e della tratta Palermo-Trapani delle ore 15:30, nei giorni dal 3 all’8 agosto 2020, ad informare il proprio medico curante e a contattare via e-mail il Dipartimento di Prevenzione, all’indirizzo dipprevenzione@asppalermo.org”
L’invito è finalizzato a consentire le valutazioni di sanità pubblica di competenza dell’ASP del capoluogo