Oltre un quintale di alimenti, di incerta provenienza e potenzialmente dannosi per la salute umana, sono stati sequestrati al porto di Palermo. E’ il quantitativo che i funzionari dell’agenzia delle dogane e Monopoli dell’ufficio di Palermo, congiuntamente ai militari della guardia di finanza, hanno scoperto all’interno dell’area portuale in diverse operazioni messe a segno nell’arco dei primi quindici giorni di novembre.
Controlli ai viaggiatori
La scoperta è stata fatta durante le operazioni di controllo dei viaggiatori provenienti dal nord Africa. I prodotti vegetali privi di certificazione sanitaria, trasportati all’interno dei bagagli e dei veicoli dei passeggeri in arrivo dalla Tunisia, oltre a essere considerati nocivi, avrebbero alimentato la commercializzazione nel mercato parallelo, eludendo i controlli normalmente effettuati sotto il profilo sanitario.
Il bilancio estivo
Nella sola stagione estiva appena trascorsa è stata bloccata merce per oltre una tonnellata. L’attività di servizio, assicurata dalla sinergica collaborazione tra Adm e guardia di finanza, si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo a tutela della sicurezza dei prodotti e della salute dei consumatori.
Operazione nel Messinese
Nei giorni scorsi sempre funzionari dell’agenzia delle dogane e monopoli di Messina hanno scoperto un’azienda che spacciava per italiani alimenti che in realtà erano importati dall’estero. Ad essere scattata una denuncia. L’operazione è maturata nell’ambito di attività contrasto alla contraffazione e per la tutela del made in Italy. Stando a quanto accertato, questa azienda importava rilevanti quantità di alimenti di origine extraeuropea che successivamente venivano miscelati con lotti più piccoli di prodotti simili, lavorati nei propri stabilimenti, con lo scopo di ottenere una miscela che veniva immessa sul mercato internazionale etichettata con la dicitura “origine italiana”. Il titolare della società è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
Altro scandalo con il grano
Non è la prima volta che emergono situazioni simili in Sicilia. Nel maggio scorso ci fu un’altra operazione in cui si scoprì che grano contraffatto veniva miscelato con altra tipologia non riportata in etichetta. E’ quello che scoprì la guardia di finanza con operazioni in tutta Italia e che ha finito per coinvolgere anche la Sicilia. Ci furono anche le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta tra quelle finite all’interno dell’operazione a livello nazionale sulla cosiddetta pirateria agroalimentare.
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