Dopo sette anni, il porto di Palermo dispone di un innovativo cruise terminal e arrivano le grandi navi da crociera. L’opera sorge dalla totale riqualificazione dell’antica stazione marittima. I numeri delle crociere schizzano in alto e nasce un modello-Sicilia occidentale. Dati, previsioni e obiettivi saranno illustrati mercoledì 4 maggio, a partire dalle 9.30, nel giorno dell’inaugurazione del “nuovo” terminal. In totale si parla di 40 milioni l’investimento, comprensivo delle opere a supporto, inserito in un porto che ha cambiato respiro.
In visita il ministro Giovannini
Ad aprire l’evento sarà Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. Con il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, ci saranno Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, Francesca Isgrò, presidente West Sicily Gate, Giovanni Onorato, chief executive officer di Msc Crociere e Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere. La giornalista Maria Latella intervisterà i protagonisti della giornata. E’ previsto anche un videomessaggio del ministro per il Mezzogiorno Mara Carfagna.
Ambizioni impensabili
Accogliere le grandi navi di ultima generazione in un porto riqualificato e dragato, nonostante i lacci della burocrazia, quindi con fondali adeguati, e dotato di strutture ricettive appropriate alle ambizioni, era impensabile fino a qualche anno fa, quando perfino la stazione marittima versava in stato di abbandono. Con oltre 600 milioni investiti in opere già ultimate o in corso di realizzazione, per tempi di attuazione e risultati, nel porto di Palermo siamo oggi di fronte a una netta sterzata a livello infrastrutturale e si propone ai mercati internazionali come un progetto dal potenziale valore.
Gli investimenti dell’ultimo quinquennio
Palermo e il suo mare sono da cinque anni al centro di un’operazione di sviluppo incentrata sulla realizzazione di nuove strutture ricettive e la riqualificazione di quelle esistenti, su grandi progetti di infrastrutturazione e su nuove business relationships per lo sviluppo dei traffici. Lo schema seguito è preciso, risultato della visione manageriale del presidente che dal 2017 guida l’AdSP, Pasqualino Monti: riqualificare le aree per catalizzare velocemente più traffico, costruire e mantenere efficienti le infrastrutture, raggiungere il livello di emissioni zero nel 2026.
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