Riqualificare la Costa Sud: uno dei grandi temi della campagna elettorale appena trascorsa in quel di Palermo. Buona parte dei 27 chilometri di costa di cui è dotato il capoluogo siciliano si trovano in II Circoscrizione. Una lunga distesa di sabbia e mare purtroppo inutilizzata e che necessiterà, nei prossimi anni, di diversi interventi strutturali. Alcuni di questi, come il progetto del nuovo collettore fognario o la riqualificazione dell’area del fiume Oreto, risultano già finanziati. Per altri invece bisognerà attendere.
Il degrado al Porticciolo della Bandita
Intanto, la pulizia delle spiagge è lasciato al senso civico dei cittadini. Sono stati diversi, negli anni, gli interventi di pulizia condotti dalle associazioni ambientaliste e da gruppi di cittadini palermitani. Opere fine a se stesse perchè controbilanciate da incivili che lasciano un potenziale volano naturalistico ed economico nel degrado. Rientra in questa fattispecie il porticciolo della Bandita, posto nel cuore della Costa Sud. Un punto scenografico importante, in quanto è possibile ammirare buona parte del golfo di Palermo e alcuni versanti di Monte Pellegrino.
Un’area in cui però regna una situazione di degrado evidente. Cartacce ovunque, bottiglie di plastica e persino rifiuti ingombranti e speciali sparsi fra le barche dei pescatori. Quadro di incuria rappresentato dalla futura consigliera della II Circoscrizione, nonchè residente della Bandita, Emanuela Lo Nardo. “La situazione è ormai conosciuta da tutti. Chiunque ne abbia la competenza, se ne è lavato le mani. Ciò nonostante gli appelli del Consiglio di Circsoscrizione di alcuni esponenti del mondo civico e politico. Più passa il tempo, più la situazione peggiora. Mi ritengo abbandonata dalle istituzioni e da chi dovrebbe prendersi cura del territorio. La spiaggia è invasa dai rifiuti. Le risacche purtroppo non aiuto, anche perchè il mare risulta inquinato sia dagli abbandoni di spazzatura che dagli scarichi fognari. Ciò nonostante gli interventi di riqualificazione e di pulizia delle spiagge, fatti dal mondo delle associazioni ambientaliste. Ma, purtroppo, il quadro non cambia”.
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