Il futuro del ponte Corleone, a Palermo, è ancora un mistero. In attesa che da Roma si sblocchi l’iter del progetto del raddoppio, unico vero rimedio ai disagi causati dalla struttura, e che il Comune porti a termine gli interventi di manutenzione, le condizioni del viadotto fanno discutere.
Ciò alla luce dei saggi condotti dagli operai della Laboratori Riuniti. L’azienda catanese ha girato i rilievi alla Icaro Progetti, i cui tecnici hanno redatto, il 3 dicembre, una relazione sull’attuale stato dell’arteria di viale Regione Siciliana.
La situazione strutturale: lesioni, infiltrazioni d’acqua e sovraccarichi
Il quadro infrastrutturale che emerge non è di certo confortante. “Dalle osservazioni effettuate – scrivono i tecnici – è emerso che in corrispondenza delle travi tampone di accesso alla parte d’impalcato che è sostenuta dall’arco, ovvero nelle zone fra il primo pilastro con fondazione autonoma e il primo ritto sull’arco, presentano forte degrado. In particolare, dal lato a valle, il ritto A lato via Roccella presenta una vistosa e preoccupante lesione su un pilastro, in adiacenza all’intervento effettuato nel 2002″.
Una valutazione che ha indotto gli ingegneri ad effettuare un ulteriore sopralluogo il 3 dicembre. Questo per verificare se vi fossero condizioni di pericolo incombente. Controllo dal quale è emerso una “grave situazione di ulteriore degrado. Localizzato in corrispondenza degli appoggi della trave tampone, in adiacenza al giunto, sui pilastri di appoggio delle travi che sostengono l’impalcato tampone. Tale impalcato poggia, da un lato, direttamente sulle estremità superiori dei pilastri del ritto A, in atto parzialmente danneggiate e che sembrano subire una sollecitazione eccessiva“.
Gli esperti hanno poi evidenziato la presenza di infiltrazioni d’acqua su diversi elementi architettonici del ponte Corleone. “Dall’altro lato, tale intradosso risulta abbassato di circa 5 centimetri rispetto al tratto adiacente al giunto Gerber sulla parte a sbalzo – prosegue la relazione -. In aggiunta, le selle Gerber e le strutture di supporto mostrano infiltrazioni abbondanti d’acqua dai giunti, perfino infiltrazioni che proseguono all’interno della lesione del pilastro del ritto A. Si è ritenuto quindi che le condizioni del traffico sul ponte risultino attualmente eccessive, e che la sua sicurezza sia affidata soltanto alla efficacia delle protesi metalliche del 2002, anch’esse soggette a degrado a motivo delle infiltrazioni”.
Il futuro del ponte Corleone
Una situazione, quella del ponte Corleone, che impone un cambio di passo. L’azienda ha così chiesto al Comune di Palermo delle modifiche urgenti alla viabilità. “Non potendosi escludere che situazioni analoghe siano presenti anche in altre zone del ponte, si raccomanda quanto segue. Chiudere gli innesti delle corsie laterali per evitare che i vecoli entrino trasversalmente nelle zone iniziali del ponte. Spostare le due corsie attualmente aperte al centro della carreggiata e non lateralmente verso l’interno. Questo in modo che il carico si ripartisca meglio fra le sei travi, mantendo il carico massimo per veicoli a 27 tonnellate. Si rileva che tale limitazione del traffico sia in realtà del tutto disattesa, in quanto molti TIR e mezzi pesanti percorrono il ponte. Spesso addirittura affiancati sulle due corsie”.
Limitazioni che, secondo i tecnici, devono iniziare ben prima del viadotto di viale Regione Siciliana.”E’ dunque importante che il Comune controlli il rispetto dell’ordinanza. Se non si riuscirà a garantire tale richiesta, si è costretti ad indicare, per ragioni di sicurezza, la necessità di una riduzione del passaggio ad unica corsia per carreggiata con limitazione a 44 tonnellate. La riduzione dovrebbe essere avviata molto prima dell’ingresso del ponte, in modo da fluidificare al massimo il traffico, che passerà da tre a una corsia. Non è infatti consigliabile che permanga lo stato attuale, in cui il ponte appare sovraccaricato”.
Le modifiche riguarderanno anche il limite di velocità. Secondo l’avviso dei professionisti, l’attuale soglia di velocità andrebbe raddoppiata. “Si consiglia inoltre di innalzare il limite di velocità a 60 km/h in modo da ridurre la permanenza del traffico sul ponte. Si ritiene che l’attuale limite di 30 km/h sia controproducente in quanto, soprattutto durante i controlli della polizia municipale, si verifica un vero e proprio ingorgo che allunga il tempo di percorrenza. Quanto sopra raccomandato – concludono i tecnici della Icaro Progetto – va valutato con urgenza”. La palla passa al Comune, che dovrà decidere il da farsi.
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