“Il ponte rappresenta un’opportunità per questo territorio, ma e’ una delle opportunità. La nostra Isola esige infrastrutture serie con collegamenti viari e ferroviari all’interno della Sicilia e tra la Sicilia e il Continente. Insomma, bisogna creare tutte le condizioni perché la città di Messina e la Sicilia possano supportare questo ponte. L’Europa garantisce il diritto alla mobilità. E questo, l’impegno che prendo con i siciliani”. Queste le parole di Edy Tamajo, d deputato regionale di Forza Italia, candidato alle prossime Europee nel collegio di Sicilia e Sardegna.
Le parole di Tamajo
Non un problema solo di opere ed infrastrutture ma di soddisfare un’esigenza che non è più ridotta al mero spostamento ma alla necessità di garantire il soddisfacimento di un diritto fondamentale, quello della mobilità, che si traduce nell’utilizzo di mezzi di trasporto diversi e connessi tra di loro. In un’epoca in cui i siciliani scelgono l’aereo per i lunghi spostamenti, è necessario investire per agevolare il trasporto da e verso gli aeroporti, incrementare l’offerta a prezzi accessibili e garantire i collegamenti. L’impegno è quindi quello di accorciare le distanze, investire e sussidiare il trasporto capace di assicurare la mobilità di persone e merci”.
I dubbi di Granata dopo l’inchiesta Anas
Contro il Ponte sullo Stretto si è già espresso l’ex assessore regionale Granata che, dopo l’inchiesta dei mesi scorsi sulle commesse Anas che ha coinvolto Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore Denis Verdini, anche lui tirato in ballo nell’indagine, e fratello di Francesca, compagna del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, primo sostenitore dell’opera pubblica, ha sollevato dei dubbi e dei sospetti attorno all’opera.
Il coinvolgimento di Verdini
Verdini, all’epoca dei fatti, era al vertici della società di consulenza Inver, che tra le altre cose offre consulenze alle aziende che vogliono ottenere appalti nel settore pubblico. Sono accusati di aver sfruttato le proprie conoscenze in politica per ottenere informazioni sui bandi dai dirigenti di ANAS, in cambio di favori e promozioni, e passarle ad alcuni clienti di Inver in modo da favorirli, in cambio di denaro. Il passaggio di informazioni riservate avrebbe insomma permesso ai clienti di Verdini di presentare offerte migliori dei concorrenti, ai dirigenti di ANAS coinvolti di ottenere vantaggi politici e ai Verdini di arricchirsi.
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